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 2012  novembre 19 Lunedì calendario

TARANTINO ANNUNCIA IL RITIRO. FORSE

[Da Soderbergh a Pitt, la mania di «dimettersi»per finta] –
Eccolo qui, Quentin Tarantino ci è ri­cascato: ha di nuovo annunciato il ritiro. Ormai è l’abitudine più gettonata da at­tori, registi e pure rockstar o aspiranti ta­li. Annunciano di smettere per garantire di restare ancora chissà per quanto. Dunque,in un’intervista a Playboy ,il re­gista ha detto che «potrei ritirarmi dopo aver girato il decimo film». Ossia tra po­co perché sta girando Django unchai­ned , che nel suo curriculum cinemato­grafico è il nono. Quindi il regista di Pulp
fiction sarebbe lì lì per mollare tutto e riti­rarsi dopo aver vinto un’Oscar,
aver im­posto il suo stile e aver ripescato quello di altri (ad esempio, il nono film è un remake del titolo che Cor­bucci girò nel 1966 con Fran­co Nero). Magari potrebbe diventare musicista e mette­re in p­ratica ciò che Steven So­derbergh, un altro «ritiratore abituale»,ha già più volte annun­ciato: incidere un disco. Ma sono tut­te parole al vento. Soderbergh continua a dare il ciak. E Quentin Tarantino (nel tondo) continuerà a farlo, tanto più che nel 2009, giusto a ridosso del­l’uscita di Bastardi senza glo­ria , aveva garantito che il riti­ro era «imminente». Adesso spiega meglio: «Normal­mente i peggiori film di un re­gista sono gli ultimi quattro della sua filmografia. Io preferi­sco fermarmi a un certo punto. Se poi dovesse succedere qualcosa nel mio cuore, se avessi una nuova storia da rac­contare, potrei tornare. Ma se dovessi fermarmi a 10 film mi starebbe comun­que bene come testamento artistico.
Comunque tranquilli: non se ne an­drà ancora per un bel po’. Così come Ge­orge Clooney, che ha garantito che non faràl’attore ancora a lungo: «Non reste­rò qui per cent’anni». O come Brad Pitt, che sta per compiere 49 anni dopo esser­si probabilmente dimenticato di aver detto che «a cinquanta smetterò di reci­tare ». Anzi, probabilmente ha già firma­to così tanti contratti per nuovi film che a 60 non sarà neppure a metà dell’opera. Sarà una sorta di scaramanzia. E anche in Italia la moda impazza: da Guccini fi­no a Vasco le «dimissioni» o il ritiro sono sempre più annunciate e sempre meno messe in pratica.