Diego Pretini, il Fatto Quotidiano 21/11/2012, 21 novembre 2012
L’INVETTIVA DI ODIFREDDI E LA SCELTA DI REPUBBLICA
[Censurato il post del matematico che critica israele: lui replica: “preferisco fermarmi”. i dubbi del web sulla libertà di espressione] –
Durante l’operazione Piombo Fuso di fine 2008 e inizio 2009 sono stati uccisi almeno 1400 palestinesi, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, a fronte dei 15 morti israeliani provocati in 8 anni (!) dai razzi di Hamas. L’eccidio di 4 anni fa non è che uno dei tanti perpetrati dal governo e dal’esercito di occupazione israeliani Ma a far condannare all’ergastolo Kesselring, Kappler e Priebke ne è bastato uno solo, e molto meno efferato: a quando dunque un tribunale internazionale per processare e condannare anche Netanyahu e i suoi generali?”. Di polemiche e di dispute Piergiorgio Odifreddi si intende da tempo. Ma non avrebbe immaginato che quelle parole pubblicate domenica nel suo blog su Repubblica.it (“Il non senso della vita”) sarebbero scomparse nel nulla dopo poco 24 ore. Prima di paragonare il primo ministro israeliano ai generali nazisti che mandarono a morte le 335 vittime delle Fosse Ardeatine aveva scritto che “in questi giorni si sta compiendo in Israele l’ennesima replica della logica nazista” di quell’atto efferato di 68 anni fa. Presa di posizione destinata a far discutere, come spesso accade con gli interventi taglienti del matematico, divulgatore di successo (editoriale) e noto per le sue posizioni critiche nei confronti della Chiesa cattolica. Ma l’eliminazione dell’articolo lo ha spinto all’addio, dopo “809 giorni di libertà”.
La cancellazione non è un problema - sottolinea - nell’era dell’informatica, “quando tutto ciò che si mette in rete viene clonato e continua comunque a esistere e circolare”. E non lo è “il fatto che una parte della comunità ebraica italiana non condivida le opinioni su Israele espresse non solo da José Saramago e Noam Chomsky” ma anche da “molti cittadini israeliani democratici non approvano la politica del loro governo”. Resta un problema “individuale”: “Se continuassi a tenere il blog, dovrei ogni volta domandarmi se ciò che penso o scrivo può non esser gradito a coloro che lo leggono”. Dunque “preferisco fermarmi qui”. La cancellazione del post aveva suscitato la reazione dei lettori: “Che fine ha fatto l’intervento?”, hanno chiesto utilizzando lo spazio di un altro post. Poi i commenti sono proseguiti in coda all’addio di Odifreddi. “Oggi non è più la Chiesa a mettere all’indice, censurare e a mettere in galera” ri - flette Martin. E su twitter Franco Maria Fontana chiede: “Per la testata ‘liberal’, la libertà d’opinione è un optional?”. Ma non è un coro. “Caro professore, e poi Grillo sarebbe il dittatore? - commenta Sjairwolf - spero abbia aperto gli occhi…”.