Caterina Pasolini, la Repubblica 21/11/2012, 21 novembre 2012
Vecchie liti di condominio addio. Arriva la riforma che apre ufficialmente la porta, dopo decenni di strepiti e dissidi di pianerottolo, a cani e gatti come legittimi coinquilini
Vecchie liti di condominio addio. Arriva la riforma che apre ufficialmente la porta, dopo decenni di strepiti e dissidi di pianerottolo, a cani e gatti come legittimi coinquilini. E mette decisamente al bando i vicini maleducati: multe severe, fino ad 800 euro, sono previste per chi urla e fa danni. Chi viola il regolamento del palazzo avrà infatti una sanzione aumentata di oltre un milione e mezzo di volte rispetto ai miseri 0,050 centesimi chiesti sino ad ora. Mentre le perenni discussioni sulle spese di riscaldamento sono destinate a sparire visto che le famiglie calorose o in vena di risparmio potranno finalmente staccarsi dal riscaldamento comune senza lunghe attese. Ieri, dopo 70 anni esatti, la riforma del condominio è diventata infatti realtà grazie all’ok della Commissione giustizia del Senato. Cosa cambia? La vita quotidiana di 30 milioni di italiani che vivono nei palazzi da 30 appartamenti e più, con i ben noti dissapori: si pensi che solo a causa di volatili canterini, gatti in calore o cani sospettosi, ogni anno si contano oltre 37mila liti di caseggiato. «Questa legge farà diminuire il numero delle polemiche di pianerottolo », commenta Giovanni Legnini, senatore Pd, soddisfatto primo firmatario della riforma che per sveltire le decisioni prevede maggioranze stabilite in base ai presenti in assemblea, non ai millesimi di proprietà, per installare videocamere o impianti solari ed eolici. «Segue gli italiani di oggi, che vogliono sicurezza, internet, collegamenti: Così, ad esempio, invece che aspettare l’approvazione dell’assemblea si potrà procedere direttamente a mettere la parabola, nel rispetto del decoro del palazzo e se non si modifica l’aspetto delle parti comuni ». Che le nuove norme chiariscano la situazione, semplifichino con l’abbassamento del quorum le decisioni e accorcino i tempi per venire incontro agli inquilini, è d’accordo anche il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, che nella sua casa vive felice in famiglia con tanto di cane e gatto a differenza di tanti a cui era vietato. Fino a ieri tutto era fermo al 1942, come in una fotografia seppiata. Che non teneva conto dei cambiamenti sociali e di costume: dalla scomparsa delle famiglie numerose al moltiplicarsi dei single in appartamento, dalla voglia di tecnologia alla necessità di professionisti del settore per organizzare la vita del condominio. «Fino ad oggi un amministratore non doveva avere requisiti particolari, lo poteva fare praticamente chiunque e chi ne pagava lo scotto erano gli inquilini. Ora invece dovranno essere esperti, dei veri professionisti», commenta Francesco Costantini, che amministra nella capitale decine e decine di stabili. Il futuro amministratore dovrà infatti frequentare un corso di formazione, potrà essere licenziato se avrà commesso gravi irregolarità. Un’altra cosa è importante, secondo Alberto Zanni, presidente di Confabitare, associazione dei piccoli proprietari: «D’ora in poi ogni condominio dovrà avere il suo conto corrente che tutti gli inquilini potranno vedere in ogni momento: un passo avanti nella chiarezza dei conti». Conti e bollette che hanno provocato negli anni discussioni a non finire all’arrivo dell’inverno. Quando parlare di riscaldamento, significava dividere scale e piani in opposte fazioni pronte a rinfacciarsi spese e debolezze. A questo proposito le cose dovrebbero migliorare, le tensioni scemare visto che chi si vuole staccare dall’impianto centralizzato potrà farlo senza dover attendere il benestare dell’assemblea a patto di non creare danno agli altri e di continuare a pagare la manutenzione straordinaria dell’impianto.