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 2012  novembre 21 Mercoledì calendario

LA MOGLIE DEL RAGIONIERE TUTTA CASA E CATECHISMO E LE MINUZIOSE DESCRIZIONI DEI BANDITI «GENTILI» — E

lì proprio non c’è stato verso, del resto stava deponendo in Tribunale: Anna Rasconi in Spinelli ha dovuto riportarlo per intero, e si immagina con quale fastidiosa esitazione, quel virgolettato del bandito il quale a inizio serata, a sequestro avviato, già anticipava il resto della nottata (e i giorni, i mesi, gli anni a venire) con la seguente frase: «È un mondo di m... e queste cose non andrebbero fatte».
Non sono parte di lei le parolacce. Signora delicata, ai poliziotti e al magistrato ha ripetuto — e tenuto a ripetere — che in fondo alla fine i sequestratori sono stati «gentili e rispettosi». Nemmeno fossero i nipotini della vicina che mentre giocano a pallone rompono un vetro della finestra nel cortile del condominio, ma rossi in viso chiedono scusa e via, vanno subito perdonati, poverini. Questa è, la moglie del cassiere di Berlusconi, il ragioniere Giuseppe Spinelli. Casalinga, donna casa e chiesa, Anna Rasconi ha lunga militanza da catechista. L’ultimo suo identikit racconta di capelli biondi sopra un corpo non alto e in carne. Un identikit necessario in quanto la signora al pari del più illustre consorte non si vede più a Bresso e nemmeno starebbe nel rifugio di Ottiglio — paesino spopolato dall’emigrazione, in provincia di Alessandria — nascosta fra i 12.500 metri quadrati di terreno a vigneti. Quando tornerà? Quando verrà deciso dall’alto. Si è sempre messa a disposizione, lei. Umile, paziente, silente. Nel confidare il proprio ménage famigliare ha verbalizzato: «Come nostra abitudine mio marito mi chiama intorno alle due, due e mezza, ci raccontiamo le solite cose, io gli chiedo che cosa vuole per cena. Di solito mi chiama sull’apparecchio fisso che abbiamo in casa».
Sentinella unica dopo il matrimonio della figlia Cristina dell’ottavo e ultimo piano di via Papa Giovanni XXIII. Sentinella attenta. Di occhi e orecchie. Dei banditi ha memorizzato per l’appunto frasi, e inflessioni dialettali, e ancora particolari fisici, colori di scarpe, stringhe, orari. Implacabile. Compagna d’esistenza d’un tipo da scrivania e non di azione, di penna e non di spada, e dunque di conseguenza non naturalmente attirata da determinati particolari in un uomo, alla domanda se i criminali fossero armati sentite un po’ come Anna Rasconi ha risposto: «Non sono un’esperta di armi, ma posso dire che si trattava di pistole automatiche di colore nero. Ricordo che erano lisce». Poi, chiaro, resta una moglie e ancor prima una mamma. Indelebile ormai nei suoi ricordi un delicato gesto di uno dei banditi, lei e il marito a letto in camera, il sequestro che durava: «Quel ragazzo che identifico come la persona più gentile addirittura ci ha coperti con una coperta». Per fortuna c’è il ricorso all’addirittura: fondamentale per sgombrare il campo da presunte aspirazioni della sciura Spinelli alla santità. È una comune mortale. Fiduciosa nel prossimo, ben disposta nei confronti degli altri, ma (sempre) fino a un certo punto. Nell’illustrare al magistrato la dinamica dell’irruzione nell’appartamento, al termine di un’abbondante descrizione ha precisato: «Al fine di farvi capire i movimenti delle persone e di mio marito come sono avvenuti, faccio una piantina del vano scale di casa mia».
Andrea Galli