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 2012  novembre 21 Mercoledì calendario

LA SICILIA E I SUOI UFFICI A BRUXELLES

Nel casellario del commissariato di Polizia di Ixelles c’è la denuncia per il furto di un televisore Philips avvenuto nella sede della Regione Sicilia, Rue Bélliard n°12. Il verbale, datato 23 dicembre 2011, constata che la sottrazione è stata effettuata senza scasso. A parte i sorrisetti del caso, i poliziotti belgi lo hanno compilato con diligenza nordica, salvo poi astenersi dal promettere un’inchiesta rapida, vista la quantità di emergenze che si trovavano a fronteggiare in quei freddi giorni di fine anno.
Chi lavora negli uffici che fanno da antenna europea al governo speciale siciliano le basse temperature di Bruxelles le conosce bene. Inaugurata coi migliori auspici nel 2010, la sede comunitaria dell’esecutivo isolano è bella, ma priva d’un riscaldamento centralizzato funzionante. Se non bastasse, di recente le hanno tagliato per sei mesi telefono e internet: «Palermo non mandava i soldi», ammette Maria Cristina Stimolo, direttore dell’ufficio, 750 metri quadrati in cui sono rimaste tre persone; nel 2010 erano 14. Un numero elevato, ma non è questo che attira l’attenzione, quanto il fatto che le loro vite fossero puntualmente intrecciate col potere siculo. Quassù, si racconta, di uomini (o donne) «qualunque» se ne sono visti pochi.

È costata 2,7 milioni più la ristrutturazione la centrale di rappresentanza siciliana nella capitale Ue, snodo teorico per informazioni e affari in salsa comunitaria. L’hanno scelta al posto dei locali di Champ de Mars, dove si pagava un mensile da 26 mila euro. «Ora siamo io e un funzionario», confessa la Stimolo, che le cronache segnalano quale ex moglie del già presidente dell’Antimafia regionale Lillo Speziale (Pd). Il terzo uomo è il giornalista di cui più si parla a Palermo. «Lo scriva - sospira la direttrice -, non dipende da me, è distaccato dalla Regione». Si chiama Gregorio Arena, è il dirigente che il neopresidente Rosario Crocetta ha eletto a simbolo dell’Operazione trasparenza: «Sono stato 12 volte nell’ufficio e non ho mai visto il giornalista distaccato che guadagna 12 mila euro netti al mese».

Arena non vuole rispondere. «Sono un dipendente della Regione - incalza - e non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Certo che, qualora il presidente intendesse parlarmi, sono pronto». Sullo stipendio è più aperto. «Sono giornalista dal 1981, cronaca e mafia. All’inizio degli anni Novanta ero caporedattore di Telecolor a Catania. Il clima era grave, i mafiosi mi sputavano addosso, un parente di Santapaola mi ha avvicinato per dire che “ero pallido”, una condanna a morte. È stato allora che il presidente Rino Nicolosi mi ha offerto di lavorare con lui e assunto come caporedattore. Del resto era la mia qualifica». E lo stipendio? «3400 euro di base con dieci scatti di anzianità. Inoltre, arrivato a Bruxelles nel 2010, ho avuto la più bassa indennità riconosciuta ai dirigenti pubblici (5800 euro)». Fa «circa 10 mila euro netti», riassume. La signora Stimolo ne incassa di più. Dodicimila e oltre, a sentire più fonti.

Con l’elezione di Crocetta sono decaduti i funzionari temporanei che popolavano l’ufficio della Bélliard, giovani di cui colpisce il legame col potere siciliano: Maria Grazia Basile, figlia dell’ex deputato regionale dell’Udc Giuseppe; Giordana Campo, figlia di Gesualdo, direttore generale del dipartimento ai Beni culturali; Pierfrancesco Virlinzi, figlio dell’imprenditore edile catanese Ennio; Salvatore Lupo, ex consigliere comunale di Gela. Passati di qui anche Jane Torrisi, figlia di un altro imprenditore catanese, Francesca Parlagreco, figlia dell’ex capo ufficio stampa della Presidenza della Regione. «Prendevano 1800 euro al mese a testa», dice la Stimolo, temporaneamente solitaria.

Su tutti pende l’accusa di non aver fatto un gran che. «Falso! - replica la Stimolo - C’è la documentazione sul sito della Regione». Davvero? «In effetti qualcosa non va nel sistema, i nostri delegati vengono a Bruxelles e non mi avvertono». Come mai? «Una défaillance strutturale». Anche faide politiche. Lo ha detto a Crocetta? «Si, vuole rafforzare l’ufficio».

Ce n’è bisogno, il conto dei fondi Ue alla Sicilia è un dramma, ha incassato appena il 15% della dote 2007-2013. Chi vuol fare bene, ha l’imbarazzo della scelta, l’efficienza sistemica è prossima allo zero. Basta che non dimentichi il riscaldamento. E magari acquisti anche un nuovo televisore.