Mattia Feltri, La Stampa 21/11/2012, 21 novembre 2012
CORSIVI
Proprio ieri erano 60 anni dalla morte di Benedetto Croce. Fra le tante cose da lui scritte, una molto attuale: «L’ideale che canta nell’anima di tutti gl’imbecilli è quello d’una sorta d’areopago, composto di onest’uomini, ai quali dovrebbero affidarsi gli affari del proprio paese. Entrerebbero in quel consesso chimici, fisici, poeti, matematici, medici, padri di famiglia e via dicendo, che avrebbero tutti per fondamentali requisiti la bontà delle intenzioni e il personale disinteresse». Naturalmente, esclusi i presenti.