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 2012  novembre 21 Mercoledì calendario

ITALIANI SPETTATORI PIGRI

Chi disegna i palinsesti lo sa­peva già, ora lo certifica an­che una ricerca universita­ria: per gli italiani il telecomando è un oggetto misterioso. Fabrizio Perretti (Bocconi) e Constança E­steves- Sorenson ( Yale) hanno os­servato la composizione di gene­re dell’audience dei tg in onda su­bito dopo programmi diretti a un pubblico ben definito, maschile o femminile, comparata alla com­posizione quando il tg segue pro­grammi ’neutri’. «Durante i pro­grammi femminili le donne sono più degli uomini e il trend persi­ste nel corso del telegiornale. Al contrario, durante le partite di cal­cio gli uomini superano le donne e il trend persiste nel corso del tg», scrivono i due. «Il pubblico ma­schile e quello femminile, co­munque, finiscono per converge­re »: l’effetto, cioè, diminuisce con il tempo. «Il fenomeno non risen­te del numero di canali concor­renti che propongono trasmissio­ni dirette allo stesso genere men­tre va in onda il tg, né dell’avvio di programmi inediti«. Nessun zap­ping, nessun pollice in attività sul telecomando.
L’analisi dimostra che un aumen­to del 10% nell’audience di un pro­gramma si traduce in un aumen­to del 2-4% dell’audience della tra­smissione successiva. Un feno­meno che può valere dal 20 al 40% dei profitti dei canali tv. I motivi di questa permanenza priva di reali ragioni? Senza considerare il fatto che il televisore ormai resta acce­so anche se non lo guarda nessu­no (qualcuno hai mai provato a misurare dei sette-otto milioni di spettatori che seguono i gran pre­mi di Formula 1 quanti restano svegli dopo i primi dieci giri di pi­sta?), per Perretti e Esteves-Soren­son «la causa più probabile dell’i­nerzia degli spettatori risulta es­sere la procrastinazione». E noi che pensavamo fosse solo pigri­zia...
(A.Bel.)