Jacopo Iacoboni, La Stampa 19/11/2012, 19 novembre 2012
BRIATORE CHOC: STO CON LANDINI E LUI SOSPIRA: IO PARLO CON TUTTI
[Così il capo della Fiom è diventato l’erede tv di Bertinotti] –
Ci mancava. Briatore che ammicca a Landini. Dopo una surreale puntata di Santoro, già congegnata sul tema «Ricchi e poveri (non c’era però la brunetta), in cui il fondatore del Billionaire era seduto accanto al suo totale opposto, il segretario della Fiom Maurizo Landini, l’altra notte l’uomo di Malindi ha scritto il seguente tweet: «Ho conosciuto Maurizio Landini, una persona per bene, corretta, e (udite udite) su molti punti sono d’accordo con Maurizio!! Bravo!!». E per tutta la puntata, mentre insolentiva Nunzia Penelope, «ma non mi rompa i maroni», e la Costamagna, «ma non faccia la maestrina», si rivolgeva invece a Landini con rispetto e ungendo amicizia, «Maurizio...».
E «Maurizio» che dice, è in imbarazzo per l’apprezzamento che arriva dalla star del reality The Apprentice, esempio inimitabile del capitalismo alle vogole? Landini sospira: «Guardi, se qualcuno riporta un’impressione positiva da quello che dico a me fa piacere, chiunque sia. Ho sempre pensato dove m’invitano vado, perché per me è importante, nella chiarezza dei ruoli, confrontarmi coi punti di vista diversi, in questo caso opposti, al mio. Anche se è Briatore». E’ la ragione per cui la Fiom dialoga anche con soggetti della sinistra non tradizionalmente sindacali, o radical in modi diversi dal loro, per esempio sarà il 24 ad Assago alla convention di Libertà a Giustizia con Umberto Eco, Saviano e Zagrebelsky. O la stessa per cui, dice Landini, «a giugno abbiamo incontrato una serie di soggetti politici del centrosinistra o dei movimenti, Bersani, Vendola, Di Pietro, Ginsborg, Mario Tronti, Revelli... per chiedere di rimettere al centro il lavoro, in questo Paese». Briatore in tutto questo c’entra poco, ma insomma, varrà la pena notare che Landini sta assumendo un po’ il ruolo del Bertinotti d’antan: la sinistra più amata dai media. Landini è simpatico, anche a Torino. Gli avversari immancabilmente dicono di lui: «Non condivido le sue idee, ma lo rispetto, e ci andrei a cena volentieri». Ha il maglioncino, ma con la maglia della salute a vista. Farà politica, magari in una lista arancione De Magistris? «In questo momento il problema, sindacale ma anche politico, è la frammentazione, bisogna riunificare, non dividere ulteriormente». I nemici applaudiranno? «Il nemico non esiste, io vado dove m’invitano, perché so bene qual è la mia strada». Condita da un emiliano «perbacco».