Carlo Bertini, La Stampa 19/11/2012, 19 novembre 2012
NIENTE MULTE PER I DEPUTATI CHE MARINANO LE COMMISSIONI
Dovevano essere in funzione dal primo novembre sulle porte delle 14 commissioni della Camera le macchinette «acchiappa-impronte» per registrare le presenze dei deputati alle sedute. Dovevano sostituire il registro con le firme per garantire più controlli ed emanare le relative sanzioni pecuniarie ai fannulloni. E invece, ai piani alti del Palazzo davanti alla porta delle commissioni sono stati installati solo svariati cavi elettrici per collegare i marchingegni che ancora non si vedono. E questo perché era stato predisposto un software che alla prova si è dimostrato non adatto: le commissioni spesso si riuniscono nella stessa giornata in forme diverse: per audizioni legate alle leggi in esame o per votare e discutere norme in sede referente, legislativa, deliberante. Ebbene, messo alla prova sperimentale, si è visto che quel software ricominciava daccapo a registrare presenze o assenze ogni qualvolta la seduta cambiava forma pur nella stessa giornata: e dunque va riprogrammato in modo tale da consentire un’unica stampata al giorno con relativa certificazione delle assenze.
E malgrado da un anno sia stato introdotto l’obbligo di firma anche in commissione per evitare multe (in aula è invece attivo da tempo il meccanismo delle impronte e quando i deputati votano vengono registrati), l’andazzo delle presenze è sempre lo stesso. Il presidente di ogni commissione deve firmare il registro con l’appello della giornata, stilato in base alla firma del singolo onorevole. Che però può benissimo arrivare in ritardo a seduta quasi conclusa e firmare; oppure mettere una sigla e andarsene indisturbato: e questo per non vedersi togliere dai 3.500 euro della diaria 500 euro di multa, defalcati a chi accumula il 50% di assenze in commissione o i 300 euro tagliati a chi diserta il 20% delle sedute. Ed è proprio quello che accade spesso e volentieri, c’è chi entra e chi esce, sedute «marinate» a più non posso, tranne nelle commissioni economiche, e clima da rompete le righe. Dovuto certo anche al continuo ricorso ai voti di fiducia da parte del governo: ma come si è visto con la legge di stabilità, il lavoro delle commissioni di merito ha cambiato nel profondo i testi entrati in Parlamento e ciò vuol dire che quando i parlamentari si impegnano qualche risultato lo portano a casa...