Franco Brevini, Corriere della Sera 18/11/2012, 18 novembre 2012
MUORE CADENDO DALLE SCALE DI CASA L’ANGELO BIONDO DELL’ARRAMPICATA LIBERA
Se n’è andato a 52 anni l’angelo biondo che, in punta di dita, senza corda e senza chiodi, volteggiava sopra gli abissi. Patrick Edlinger era un’icona di purezza e di libertà, il simbolo di una vita fuori dagli schemi. Aveva incantato le folle con le sue spericolate evoluzioni nel deserto africano o sulle falesie provenzali. «Free solo» era la sua parola d’ordine: in parete, a mani nude, senza legarsi e senza compagni. È grazie a lui che l’arrampicata è diventata un fenomeno quasi di massa. La sua leggenda si è nutrita di spaventose scalate nel vuoto del Verdon, superando difficoltà fino ad allora inimmaginabili: 8c. La sua immagine resta inseparabile dalle famose gorges di calcare bianco, un profondo canyon nel sud della Francia, in cui serpeggia un’acqua verdissima. La vie au bout des doigts, La vita in punta di dita: nulla meglio del titolo del film che gli dedicò il regista Jean-Paul Janssen può descrivere questa spericolatissima esistenza oltre la verticale.
Il biondo dio dell’arrampicata se n’è andato dopo che l’altro grande Patrick dell’alpinismo, Bérhault, con cui aveva fatto tante volte cordata, aveva toccato la sua ultima vetta durante la Grande traversata delle Alpi del 2000. Ma Bérhault era caduto su una cresta a quattromila metri, Edlinger è morto in casa sua. Nell’ambiente si sapeva che Edlinger beveva, ma pare che il climber sia morto nel modo più sconcertante: cadendo dalle scale di casa. Per noi resterà sempre il ragazzo con la bandana, che con la sua temeraria danza nell’aria voleva convincerci che nulla fosse davvero impossibile.
Franco Brevini