VARIE 18/11/2012, 18 novembre 2012
APPUNTI PER GAZZETTA - UN CENTRO PER MONTI
REPUBBLICA.IT
KUWAIT CITY - "Non posso garantire per il futuro". Così Mario Monti risponde a chi gli chiede se abbia fornito in Kuwait garanzie sull’affidabilità dell’Italia dopo il suo mandato. "Chi governerà deve avere come obbiettivo quello di continuare a garantire crescita, giustizia, lotta a corruzione e evasione", aggiunge il premier.
Il presidente del Consiglio in Kuwait dopo l’incontro con forze economiche internazionali risponde alle domande sull’affidabilità dell’Italia: "Chi governerà deve avere come obiettivo quello di continuare a garantire crescita, giustizia, lotta a corruzione e evasione" Affermazioni destinate ad aprire nuove polemiche. Vendola: "Una frase di pessimo gusto"
REPUBBLICA.IT - CASINI PLAUDE
ROMA - "Da Montezemolo parole di buonsenso condivisibili, l’Italia ha bisogno in tutti i campi di più concorrenza". Pier Ferdinando Casini, parlando con il Tg2, mostra di aprezzare l’impegno politico annunciato ieri dal presidente di Italiafutura, ma al momento sembra esecludere una possibile convergenza organizzativa. "Ieri - aggiunge il leader dell’Udc - sono uscite proposte serie, ragionamenti pacati di persone perbene che vogliono contribuire al rinnovamento politico e dell’Italia. Ho ho trovato molta sintonia". "L’Italia - prosegue Casini - ha bisogno in tutti i campi di più concorrenza, non di meno concorrenza".
Attacca invece Rosy Bindi. "La Dc è stata una cosa seria, non un progetto improvvisato con una convention", dice a Maria Latella su Sky la presidente del Pd. "Montezemolo - insiste - non è certo un volto nuovo della politica italiana. Non fu lui che venne incaricato da Berlusconi di difendere il made in Italy all’estero?". Bindi è poi critica sul fronte del programma dei moderati riuniti ieri negli Studi De Paolis a Roma anche perché i "cattolici - osserva - le cose migliori le hanno fatte non quando sono stati ostaggio del moderatismo, ma quando erano in prima fila per ricostruire questo paese".
"Vorrei poi sapere - aggiunge - se nell’assemblea di ieri c’era un’idea comune tra loro su come riformare, ad esempio, il welfare
italiano".
Pronto ad aprire le porte all’ex presidente di Confidnustria è invece il Pdl. "Vedremo com’è il sistema elettorale, ma il fatto che in modo assai chiaro e netto Bersani punta a guidare un articolato schieramento di centrosinistra in cui la sinistra radicale è fortissima non può non portare Montezemolo a fare i conti col fatto che deve per forza allearsi col centrodestra tradizionale altrimenti ripete l’operazione fatta nel passato da Martinazzoli e cioè dare il via libera alla sinistra costruendo un centro che non si allea col centrodestra", afferma il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto.
A tenere banco comunque nel confronto politico è sempre la possibilità che si formi uno schieramento in grado di riportare a palazzo Chigi il presidente del Consiglio. "Un Monti bis? Allora il premier annunci la sua candidatura", commenta il segretario del Pdl Angelino Alfano.
CORRIERE.IT SU MONTI
«Nessuno mi domanda impegni oggi, e oggi non do nessun impegno» ha ribadito il primo ministro Mario Monti, che dall’università Bocconi di Milano, intervistato dal direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli alla Bocconi durante un convegno su temi legati a Europa e democrazia. Nonostante questo, sabato è stato informalmente innalzato a leader dal movimento Italia Futura di Luca Cordero di Montezemolo in un convegno a Roma. E riguardo a questa iniziativa, il premier ha ribadito di vedere «con favore» le iniziative di chi, nella società civile, si sta attivando in questi giorni per riavvicinare i cittadini alla politica. Intanto fuori dall’università non sono mancate contestazioni, sfociate anche in tafferugli con lancio di petardi e uova, e le forze dell’ordine, che hanno reagito alla pressione con una carica di alleggerimento
LA DOMANDA - «Posso solo dire che il fatto che gruppi numerosi della società civile si stiano attivando per riappassionare i cittadini alla cosa pubblica non può che essere visto con favore, sono complementari alle attività dei partiti tradizionali», ha spiegato rispondendo proprio a una domanda sulla convention "Verso la terza Repubblica" organizzata da Montezemolo a Roma.
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PROBLEMI NON INSORMONTABILI - Riguardo alla situazione generale del Paese, il premier ha aggiunto che ci sono ancora «grandissimi problemi», ma che non sono «insormontabili», come ha dimostrato in un anno di lavoro e augurandosi che in futuro «possano essere affrontati in uno spazio meno angusto temporalmente e politicamente». Riguardo al rapporto con gli Stati più forti dell’Unione, Monti aggiunge che «non sarebbe accettabile» se in Europa il potere politico e la ripartizione dei poteri tra i vari paesi «venissero gestiti in base al peso dei crediti e dei debiti. Sarebbe stato più facile -se avessimo biasimato chi ci chiedeva condizioni stringenti, ma per cinque-dieci anni l’Italia al tavolo europeo non avrebbe potuto far valere le proprie ragioni, perchè un debitore è a malpartito».
La battuta Monti - Goulard: «Lei non è stato eletto»
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«NON DOBBIAMO NEANCHE UN EURO» - L’Italia, quindi, non è un Paese debitore perché «Non deve neanche un euro ai fondi salva Stati ed è il terzo contribuente non solo del bilancio europeo, ma anche per quanto riguarda i salvataggi di Grecia e Portogallo». Il nostro Paese però non ha «avuto quel silenzioso beneficio di ritorno di Francia e Germania, Paesi con sistemi bancari molto esposti» verso Atene e Lisbona. E proprio a proposito della Grecia, nella morsa tra crisi e proteste dei cittadini, Monti aggiunge: «Siamo stati troppo esigenti in termini di tempo» necessario per il risanamento dei suoi conti pubblici. «Si è pretesa una rivoluzione etica, sociale e giuridica in tre anni che altrove richiederebbe una generazione», ha aggiunto.
I SACRIFICI E IL PARI IN BILANCIO - L’Italia ha l’ambizioso obiettivo del pareggio di bilancio per il prossimo anno, e Monti sottolinea che «è costato molti sacrifici, ma credo che il paese oggi non starebbe meglio se avessimo chiesto un po’ più di tempo. L’Italia ha potuto beneficiare per qualche tempo di un declino dei tassi di interesse perchè ha dato la sensazione di fare molto sul serio». Il non avere chiesto una dilazione per i vincoli sul bilancio, a differenza di quanto hanno fatto altri paesi («che non cito»), ha evitato effetti ulteriori sul Paese e «sull’Eurozona, non iniettando elementi di cedevolezza».
MONTI IN KUWAIT
KUWAIT CITY - "Non posso garantire per il futuro". Così Mario Monti risponde a chi gli chiede se abbia fornito in Kuwait garanzie sull’affidabilità dell’Italia dopo il suo mandato. "Chi governerà deve avere come obiettivo quello di continuare a garantire crescita, giustizia, lotta a corruzione e evasione", aggiunge il premier.
Le valutazioni "sono ai minimi e servono capitali per la crescita. Abbiamo illustrato a potenziali investitori che è il momento in cui i titoli a reddito fisso e le valutazione delle imprese in Italia sono bassi": è il momento di comprare "a buon mercato" perché si rivaluteranno.
I conti pubblici "stanno avviando un percorso di risanamento e le riforme sono sulla strada giusta: questo permetterà ai paesi euro, nel loro insieme e individualmente, di diventare più solidi e stabili". Lo ha detto Mario Monti all’agenzia kuwaitiana Kuna nel corso della missione nel Golfo anche per presentare un’Italia attraente sul fronte degli investimenti. Ricordando che "ad un anno dal mio insediamento la situazione dell’Eu e dell’euro è notevolmente migliorata, in particolare da questa estate".
Il premier Mario Monti sottolinea al Kuwait che l’Italia ha adottato tutti gli strumenti necessari per rendere il paese più attraente agli investitori del Golfo. Il premier ha poi sottolineato come il governo italiano abbia incrementato la competitività combattendo la corruzione e promuovendo la trasparenza. Appena il mio governo si è insediato abbiamo avviato una politica di risanamento dei conti basata su rigore ed equità, che ci permetterà di raggiungere nel 2013 il pareggio di bilancio", ha ricordato il premier nell’intervista all’agenzia kuwaitiana citando anche "la serie di riforme strutturali" adottate dal suo governo: quella del sistema pensionistico" che rende "sostenibile il sistema previdenziale per i conti pubblici, la riforma del mercato del lavoro e tutta una serie di provvedimenti per aumentare la concorrenza e favorire la liberalizzazione dei servizi e delle professioni.
"Tutto questo crea una base per rendere il paese più competitivo e attrattivo per gli investimenti stranieri", ha proseguito il professore non dimenticando di citare la legge contro "la corruzione varata poche settimane fa". Nel Golfo per una missione che mira a presentare una nuova Italia più affidabile il premier ha così ricordato quanto gli era stato detto, tempo fa, dall’emiro del Qatar: "La corruzione era uno dei fattori principali che mi frenava dall’investire in Italia", ha spiegato sottolineando che "il mio governo si è impegnato con tutte le sue forze per varare e far approvare al parlamento una legge" anti-corruzione, "fattore fondamentale per permettere agli investitori esteri di venire in Italia". E, ancora, Monti ha ricordato anche un "altro provvedimento importante" in questa direzione ovvero il secondo decreto per la crescita dello scorso ottobre. Provvedimento in cui sono stati inseriti strumenti per l’attrazione dei capitali esteri.
"Ho incontrato qui interlocutori molto attenti e interessati allo scenario italiano e l’evoluzione nella zona euro: li ho rassicurati sugli sforzi messi in campo dal governo italiano sul fronte dei conti pubblici e le riforme, in modo da rendere l’Italia in grado di attrarre maggiormente investimenti dall’estero".
CONTESTAZIONI SULLE FRASI PRONUNCIATE IN KUWAIT
Le prime contestazioni hanno tardato pochissimo ad arrivare. "Poteva risparmiarsi questa battuta di pessimo gusto. Credo che chi guida il Governo", attacca Niki Vendola. E poco dopo gli fa eco Antonio Di Pietro che parla di "ricatto bello e buono: o rivado io al governo, o agli investitori stranieri dico che non garantisco per l’affidabilità del paese dopo di me. L’Italia resta comunque affidabile, è lui che si è montato la testa".
La giornata del premier in Kuwait è stata segnata da una serie diu incontri con gli investitori, ai quali è stato fatto arrivare un messaggio preciso, di fiducia e soprattutto convenienza del nostro paese: "Le valutazioni sono ai minimi - dice il premeir - e servono capitali per la crescita. Abbiamo illustrato a potenziali investitori che è il momento in cui i titoli a reddito fisso e le valutazione delle imprese in Italia sono bassi: è il momento di comprare "a buon mercato" perchè si rivaluteranno e perché se l’Italia si rimette in carreggiata ha potenziale di crescita maggiore rispetto agli altri Paesi".