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 2012  novembre 16 Venerdì calendario

COME LA CHIESA ITALIANA SI ORIENTA FRA DESTRA E SINISTRA

Leggo sul Corriere del 10 novembre che i vescovi cattolici americani si erano schierati con Romney, un mormone che rappresenta la destra politica, il partito votato dai cittadini più abbienti. Anche in Italia i vescovi sono a favore del centrodestra, allora chiedo: cosa deve fare il centrosinistra, maggiormente votato dai cittadini meno ricchi, per avere l’appoggio dell’apparato vescovile?
Marisa Rancati
g.f.pisano@tiscali.it
Cara Signora, provi a mettersi nei panni della Chiesa cattolica. Mentre le società di tutti i maggiori Paesi occidentali parlano principalmente di crisi economica e finanziaria, disoccupazione, minacce ambientali, energia nucleare, catastrofi naturali e partecipazione dei loro cittadini ai conflitti in corso, la Chiesa è preoccupata dalla prospettiva di un mondo in cui le donne possano liberamente abortire, i vecchi vengano accompagnati alla morte con leggi che prevedono l’eutanasia o il suicidio assistito, gli omosessuali possano sposarsi e il matrimonio divenga una «option» lasciata ai gusti e alle scelte degli interessati. Questo non significa che la Chiesa sia indifferente alla povertà e al futuro del pianeta. Ma credo che gran parte della sua attenzione, in questo particolare momento, sia concentrata sugli effetti etici della grande rivoluzione biologica scoppiata negli ultimi decenni.
Per fare fronte a queste «minacce» la Chiesa si comporta come una potenza terrena e cerca alleati. Quando questi temi sono stati discussi nelle grandi conferenze delle Nazioni Unite, i rappresentanti della Santa Sede non hanno esitato a stabilire una intesa con quelli dei Paesi islamici che hanno, in alcuni casi, analoghe preoccupazioni. Quando il marito di Terry Schiavo (una donna americana che sopravviveva artificialmente da molti anni), chiese che l’alimentazione venisse interrotta, la Chiesa si oppose e fece causa comune con i gruppi evangelici che avevano una maggiore influenza sulla Casa Bianca all’epoca della presidenza Bush. Non è sorprendente quindi che il Vaticano manifesti maggiore favore per i governi e i partiti politici che appaiono più sensibili alle posizioni della gerarchia cattolica. In Francia, ad esempio, in occasione delle ultime elezioni, alcuni gruppi cattolici si erano schierati a favore della conferma di Nicolas Sarkozy e, più recentemente, l’arcivescovo di Parigi ha esplicitamente condannato il matrimonio tra omosessuali che la presidenza Hollande sembra decisa ad approvare.
In Italia la situazione mi sembra più complicata di quanto risulti dalla sua lettera. La Conferenza episcopale apprezzava la politica conservatrice del governo Berlusconi sulle questioni bioetiche e le sue misure fiscali sugli immobili che appartengono alla Chiesa. Ma era alquanto imbarazzata dalla vita privata del leader del Pdl e ha finito per prenderne le distanze. Oggi, alla vigilia delle nuove elezioni, i vescovi temono probabilmente che la sinistra annunci nel suo programma alcune riforme che le sarebbero sgradite. Ma sa anche di potere contare sulla componente cattolica del Partito democratico. Ricordo, cara Signora, che in Italia, a differenza di quanto accade nella maggior parte degli altri Paesi europei, la sinistra non è rappresentata dai socialisti, ma da una combinazione fra postcomunisti ed ex democristiani di sinistra: due forze politiche che, per ragioni di convenienza o lealtà confessionale, non hanno mai esitato e tenere conto degli interessi della Chiesa.
Sergio Romano