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 2012  novembre 16 Venerdì calendario

UN’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA MIGLIORE? GENOVA CI PROVA COL QUESTIONARIO PROUST

La giunta Doria, come raccontava ieri in prima pagina Il Secolo XIX, ha deciso di sottoporre i 93 dirigenti comunali di Genova a un progetto di assessment manageriale (tradotto: stima, accertamento, giudizio, valutazione delle capacità di comando e gestione di gruppi di lavoro). «Vogliamo consentire ai dirigenti di partecipare al cambiamento della macchina burocratica». I test previsti sono tre. Il primo è attitudinale e online, da compilare entro un’ora. Il secondo affronta la gestione di pratiche complesse. Il terzo è un colloquio individuale per scoprire motivazioni e sprint (sprint inteso come entusiasmo, non che abbiano deciso di farli correre).
Tra i dirigenti (alcuni con i capelli bianchi, che il concorso di abilitazione al ruolo l’hanno superato quando la Sampdoria di Vialli e Mancini vinceva lo scudetto e Fabrizio De André ancora teneva concerti) serpeggia un miscuglio di sensazioni, tra stupore e apprensione. Perché, va bene: nessuno rischia il posto o il taglio dello stipendio, però è chiaro che molti s’interrogano sul genere di risposte che sarà opportuno fornire nel questionario che — c’è poco da ridere — ricorda parecchio quello di Proust.
Le domande sono infatti di questo tipo: «Ti reputi permaloso?» (cosa dovrebbe rispondere il responsabile dell’Ufficio rilascio carte d’identità? «Sì, un po’ permalosetto sono, ma poi basta farmi un complimento e mi passa...»). «Sei molto routinario?» (qui, il responsabile della segreteria del sindaco potrebbe dire che «sì, a forza di arrivare alle 8 e di andarmene alle 17, tutti i giorni, da dieci anni, alla fine ci sono diventato un po’ routinario...»).
Ma è la domanda «Gareggi per vincere?» che, letteralmente, rimbomba dei corridoi di Palazzo Tursi. C’è una gara? Dove? Quando? Con chi?
Impressione netta: il questionario, non essendo calibrato sui reali compiti dei dirigenti, rischia d’essere comico e inutile (tra l’altro, sarà pure costato qualche euro).
Fabrizio Roncone