16 novembre 2012
APPUNTI PER GAZZETTA - GLI ATTACCHI DI ISRAELE
DAGOSPIA
1- GAZA: RADIO ISRAELE CONFERMA RAZZO SU GERUSALEMME, NO FERITI =
(AGI/REUTERS) - La radio pubblica israeliana ha confermato che un razzo partito dalla Striscia di Gaza si e’ abbattuto al suolo nella zona di Gerusalemme.
L’emittente ha quindi citato fonti dei locali servizi di emergenza, secondo cui non ci sono comunque stati feriti. In precedenza le Brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas, avevano rivendicato il lancio di un razzo ’Qassam II’ contro la Citta’ Santa. Stando al Canale 10 della televisione d’Israele, peraltro, sarebbero invece stati tre i razzi piombati su villaggi situati alle porte di Gerusalemme.
Teheran testa un missile a lungo raggioTeheran testa un missile a lungo raggio
2- MIGLIAIA IN CISGIORDANIA, ’BOMBARDATE TEL AVIV’
(ANSA-AFP) - Migliaia di palestinesi hanno manifestato in Cisgiordania, a sostegno della popolazione della Striscia di Gaza: lo slogan più gridato è stato l’invito a Hamas a "bombardare Tel Aviv". I manifestanti hanno bruciato le bandiere di Israele e issato l’effige del comandante Ahmed Jaabari, ucciso mercoledì in un raid israeliano mirato.
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3- NESSUNA TREGUA TRA HAMAS E ISRAELE
da LaStampa.it
Nessuna tregua nella Striscia di Gaza: neppure durante le tre ore di visita del premier egiziano, Qandil, nella piccola enclave palestinese sono cessati il lancio di razzi verso il sud di Israele e i raid aerei israeliani sulla Striscia. Il bilancio è di altri tre morti palestinesi e il lieve ferimento di una donna israeliana a Ashdod. Il totale dei razzi lanciati da mercoledì dai palestinesi è salito a 285, compreso un altro Fajr 5 di fabbricazione iraniana che è caduto questa mattina in mare davanti a Tel Aviv.
Fonti di Hamas hanno denunciato che Israele ha sparato 85 missili sulla Striscia di Gaza in appena 45 minuti. Prese di mira basi sotterranee usate da militanti palestinesi per sparare razzi verso il territorio dello Stato ebraico. Colpito anche il ministro dell’Interno di Hamas, dove si è sviluppato un incendio, e un edificio che ospita un generatore di corrente, vicino alla casa del primo ministro Ismail Haniyeh.
Il sindaco di Tel Aviv ha disposto l’apertura dei rifugi antiaerei. Non accadeva dal 1991, quando la città fu colpita a più riprese da missili iracheni Scud. In vista di una possibile offensiva terrestre, Israele ha richiamare 16.000 dei suoi 30.000 riservisti. Intanto durante la tradizionale preghiera del venerdì il presidente egiziano, Mohamed Morsi, ha definendo gli attacchi su Gaza «una eclatante aggressione contro l’umanità» e ha assicurato che il suo Pase «non lascerà Gaza da sola».
L’Alto rappresentante della politica estera dell’Ue, Catherine Ashton, ha lanciato un appello per mettere fine all’escalation. «I razzi lanciati da Hamas e da altre fazioni presenti a Gaza, che sono all’origine dell’attuale crisi, sono totalmente inaccettabili», ha sottolineato in un comunicato. «Israele ha il diritto di proteggere la sua popolazione da questi attacchi», ha aggiunto, «faccio appello a Israele perché la sua risposta sia proporzionata». Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha sentito al telefono i colleghi israeliano, Avigdor Lieberman, ed egiziano, Kemal Amr e ha auspicato un abbassamento della tensione.
La Farnesina si sta occupando dei cooperanti italiani presenti a Gaza, che si trovano all’interno di una struttura che ospita tutti gli operatori internazionali e alcuni dei quali potrebbero essere presto evacuati. «In totale siamo in otto. C’è stato un primo tentativo di evacuazione ma è fallito e credo che fino a domani non ci saranno nuovi tentativi», ha affermato all’ANSA una cooperante italiana a Gaza, spiegando che lei e i suoi colleghi al momento sono nel «palazzo di Abu Ghalion, accanto alle residenze del personale internazionale, in una zona possiamo dire più sicura. Ma sentiamo continuamente i rimbombi dei bombardamenti israeliani. Stanotte non abbiamo chiuso occhio».