Rocco Cotroneo, Sette 16/11/2012, 16 novembre 2012
LA GUERRIGLIA OLANDESE
[Colombia]
Si chiama Tanja Nijmeijer, ha 34 anni ed è olandese di Denekamp, un paesino di 7.000 abitanti. Esercita una professione tutta speciale: è guerrigliera delle Farc, le Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia, militante convinta e ora anche delegata dell’organizzazione alle trattative di pace. Tanja, la cui vicenda incuriosisce la Colombia da tempo, si troverebbe già a Cuba, dove si svolgono i colloqui preliminari tra la guerriglia più antica del mondo in attività e il governo del presidente Juan Manuel Santos. Sulla donna – i cui nomi di battaglia sono Eileen oppure Alexandra – pende un ordine di cattura del governo colombiano e uno degli Stati Uniti, per aver collaborato alla lunga prigionia di tre tecnici Usa che vennero catturati quando il loro aeroplano cadde nella foresta. Dalla Colombia, comunque, Tanja è potuta uscire per raggiungere il tavolo delle trattative.
Aveva poco più di vent’anni, era una squatter e simpatizzante di una organizzazione trotzkista olandese, quando arrivò in Colombia per un interscambio universitario. Tanja si invaghì della lotta armata, fino alla scelta estrema: mollare tutto per entrare in clandestinità nella selva. Un anno dopo la sua presenza venne notata in un filmato, mentre aiutava un comandante delle Farc come interprete dall’inglese allo spagnolo. Ma la sua vicenda divenne nota al pubblico solo nel 2007, quando l’esercito colombiano diffuse alcune pagine di un suo diario, scoperto durante un attacco a un accampamento. Tanja scriveva liberamente criticando la promiscuità sessuale dei guerriglieri e soprattutto il potere esercitato dai comandanti sulle giovani militanti, a volte appena adolescenti. «Come sarà quando prenderemo il potere? Le donne dei capi gireranno in Ferrari, con seni al silicone e mangiando caviale?». Secondo una biografia, Tanja avrebbe potuto essere fucilata dopo la pubblicazione di queste frasi, certamente lo sarebbe stata se fosse una guerrigliera “comune”. Ma fu uno dei leader delle Farc, Raúl Reyes, a graziarla, considerando che la sua vicenda poteva migliorare l’immagine della guerriglia in Europa e avrebbe potuto attrarre altri militanti dall’estero. Due anni fa, in una rara intervista a Radio Nederland, Tanja ha affermato di non aver dubbi sulla propria scelta. La sua partecipazione al tavolo della pace indicherebbe ora la sua ascesa nelle gerarchie delle Farc.