Caterina Perniconi, il Fatto Quotidiano 14/11/2012, 14 novembre 2012
ALESSANDRO SALLUSTI “VADO DENTRO PER COLPA DEI VIGLIACCHI DEL PDL”
Direttore Sallusti, la prossima settimana andrà a San Vittore o aspetterà che la vengano a prendere?
Per carità, niente sceneggiate. Mi consegnerò.
Poi però la manderanno a casa.
E perché? La difesa dovrebbe chiederlo e io non lo chiederò, anche se più si avvicina la data più mi accorgo che non è una passeggiata. Vorrei essere trattato come un cittadino qualsiasi e quindi scontare almeno la metà della pena in carcere.
Niente appelli al Capo dello Stato, quindi.
Per carità, non voglio di certo la grazia da Napolitano che ritengo responsabile di questo stato della giustizia. Né altre scappatoie, mi avevano proposto di tutto, ma mi sacrificherò.
Tipo?
Quel che sia sa, i patteggiamenti, i servizi sociali. E anche qualcosa che non si sa.
E che non vediamo l’ora di sapere.
Sono stato avvicinato e mi sono state fatte proposte poco dignitose ma affascinanti, tipo una fuga all’estero. Non so chi era il mandante, ma immagino non il mio portinaio.
Ai piani alti vogliono salvarla.
Ma non hanno capito che il problema non è mio, è loro.
Incoerenza?
Ci considerano a disposizione per le loro marchette e s’incazzano se scriviamo dei loro tesorieri.
Ce l’ha con Rutelli?
Ma no, Rutelli forse vuole liberarsi della moglie. Non mi riferivo a lui, anche se dovrebbe ringraziarci per la difesa nel caso Lusi.
E a chi?
Oggi ho ricevuto un libro di Roberto Maroni. Anzi due, uno per me e uno per Vittorio (Feltri, ndr). Nel suo c’era scritto “al numero 1”. E nel mio “Caro Alessandro, buon lavoro”. Mi mandi una dedica così la mattina e mi spedisci in carcere il pomeriggio?
Non è stata solo la Lega.
Per carità non parliamo di quei vigliacchi del Pdl. Ma lo sa quante volte ho messo la mia faccia per difenderli anche quando erano indifendibili? E loro si trincerano dietro il voto segreto.
Non credo ce l’abbiano solo con lei.
Gli stiamo sui coglioni tutti, ovvio. Ma Travaglio lo riconoscono come “nemico”. Io invece sono un “amico” non allineato, li fa andare in bestia. Credo di essere il giornalista più odiato da Maurizio Gasparri.
Regista occulto dell’operazione?
Non penso, ma oggi mi ha chiamato tre volte e non gli ho mai risposto. Non sono al loro servizio.
Addirittura! Ma alla fine una legge salva-Sallusti l’avrebbe accettata.
Se migliorava la condizione dei giornalisti, evitando situazioni infamanti come la mia, sì.
Un’infamia, nientemeno?
Mi hanno definito “socialmente pericoloso”, “delinquente seriale”. Ora, io sarò sicuramente un cretino seriale, ma delinquente e pericoloso sono termini infamanti. Mi viene in mente un romanzo di Manzoni.
Ci risiamo, tutta colpa dei magistrati.
La sentenza è di un giudice, mica dei politici.
Ma lo spettacolo del Senato è tutta farina del sacco dei partiti.
É una legge contro la categoria intera.
Cosa scriverà sul giornale?
Le stesse stupidaggini che ho appena detto a lei.