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 2012  novembre 16 Venerdì calendario

L’AMERICA CHIEDE IL CONTO A BP 4,5 MILIARDI PER LA “MAREA NERA”

[Multa record per il disastro ambientale del Golfo] –
«È la più grande multa della storia e la massima sanzione criminale da quando esistono gli Stati Uniti». 4,5 miliardi di dollari, un record, per punire un disastro ambientale anch’esso senza precedenti. L’annuncio viene dato dal ministro della Giustizia Eric Holder in un luogo simbolico: New Orleans. Sono passati due anni e mezzo dalla marea nera nel Golfo del Messico. La giustizia americana colpisce implacabile, la compagnia petrolifera Bp incassa un colpo tremendo. È l’imputata numero uno di quella tragedia umana (11 morti), ambientale ed economica che devastò le coste di Louisiana, Florida, Mississippi, Alabama e Texas. Ebbe inizio il 20 aprile 2010 con l’esplosione sulla piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, che esplorava il giacimento sottomarino detto Macondo Project. Morirono 11 tecnici e fu l’inizio della più grave catastrofe nella storia dell’industria petrolifera: quasi 5 milioni di barili
di petrolio dispersi in mare, più altri 2 milioni di galloni di solvente chimico Corexit sparsi per “diluire” la marea nera. Gravi le ferite inflitte alla fauna e flora marina, e all’attività economica della zona costiera: pesca, turismo. Il disastro fu subito circondato da polemiche: sulle colpe della Bp nella mancata sicurezza della piattaforma Deepwater Horizon, poi sulla segretezza che circondò le operazioni di soccorso. Autorevoli scienziati ambientalisti furono tenuti alla larga perché non potessero esaminare le tecniche adottate nella pulizia. Anche la risposta di Barack Obama venne criticata per quella che all’epoca apparve come una subalternità: il contenimento della chiazza venne in larga parte affidato alla stessa Bp.
Due anni e mezzo dopo, Obama si riscatta. La maxi-sanzione, che apre la strada a ben altri pagamenti di indennità da parte della Bp, è il frutto di un lavoro condotto dallo stesso Holder, il ministro di Giustizia che con questa vittoria chiude la sua carriera al servizio del presidente. E non a caso Holder, afroamericano come il suo capo, ha scelto New Orleans per la conferenza stampa: cittàsimbolo, carica di sofferenze, da Katrina alla marea nera. Il colpo sulla Bp non si milita ai 4,5 miliardi: quelli sono soltanto un assaggio. Altrettanto importante è il fatto che la Bp è costretta a subire ben 14 imputazioni criminali. Questo rafforza le parti lese nel processo civile: un giudice federale di New Orleans prevede altri 7,8 miliardi di pagamenti, che Bp dovrà versare ad oltre centomila vittime, persone o piccole imprese che hanno subito danni alla salute o perdite economiche. E ancora: neppure l’Amministrazione Obama ha finito di regolare i suoi conti con la Bp. In effetti rimane aperto un altro processo, che si tiene ai sensi del “Clean Water Act”, la più importante normativa a tutela delle acque. In quel procedimento parallelo è in arrivo una multa perfino più grossa: il Clean Water Act colpisce con sanzioni pecuniarie dai mille ai 4.300 dollari per ogni gallone di liquido inquinante versato in mare. Questo significa che la Bp potrebbe essere esposta per altri 21 miliardi di dollari. Non a caso ieri i vertici della società hanno dovuto annunciare l’accantonamento di 42 miliardi di riserve nel loro bilancio, per far fronte a tutte le sanzioni attuali e future. Peraltro la Bp aveva già dovuto versare 14 miliardi per i lavori di pulizia e bonifica delle coste, un miliardo per restauri, e 9 miliardi di indennizzi a famiglie, imprese, agenzie governative.
La sentenza di ieri fa impallidire al confronto la multa di 1,3 miliardi inflitta nel 2009 alla compagnia farmaceutica Pfizer, che finora deteneva il record in questo campo. La multa alla Bp ha una valenza “educativa” e costruttiva, altrettanto importante della sua entità pecuniaria. La Bp infatti dovrà ripartire quella somma fra due organizzazioni che si occupano attivamente della protezione dell’ambiente (la National Fish and Wildlife Foundation riceverà 2,4 miliardi, la National Academy of Sciences 350 milioni), e un’authority che persegue i reati finanziari, cioè l’organo di vigilanza sulla Borsa (la Sec, che riceve 500 milioni). Quest’ultima figura tra i beneficiari perché Bp è riconosciuta colpevole di avere ingannato anche gli azionisti, sulla sicurezza dei propri impianti.