Sebastiano Messina, la Repubblica 16/11/2012, 16 novembre 2012
BONSAI
La differenza tra la teoria e la pratica è stata spiegata ieri a Sallusti dal senatore leghista Sandro Mazzatorta, autore della norma sulla diffamazione che prevede fino a un anno di carcere per i giornalisti. «Lei non andrà mai in carcere, neppure se bussa al portone di San Vittore tutti i giorni». Tesi confermata dall’onorevole Rutelli, che la pensa allo stesso modo: «E’ prevista la pena del carcere, ma poi non la si applica, ed è giusto che non la si applichi». E così hanno tracciato il confine perfetto, tra chi - come loro - pensa che nei codici vada prevista una pena che nessuno poi sconterà davvero, e chi - come noi - è ancora convinto, nonostante tutto, che quando una legge prevede il carcere, chi la infrange poi deve andarci davvero, in galera. Come i politici che rubano, per dire.