Paolo Valentino, L’Europeo 11/2012, 15 novembre 2012
ANGELA, ETERNA PRIMA DELLA CLASSE
[11 ottobre 2005]
ANGELA, LA PRIMA. Per forza, per amore o per caso, sembra essere questo il destino della sua vita. Ora che nessuno può più negarle la Cancelleria federale, sia pure in circostanze diverse da quelle che avrebbe voluto, Angela Merkel può vantare davanti al mondo una biografia da record. (Il 18 settembre 2005 la Cdu/Csu della Merkel e la Spd di Gerhard Schröder si affrontarono alle elezioni federali. Sia Schröder che Merkel proclamarono la vittoria. I due partiti raggiunsero un accordo: Merkel avrebbe guidato il governo e la Spd avrebbe ottenuto otto dei 16 ministeri. Merkel fu eletta cancelliera il 22 novembre 2005, ndr). Che non è solo quello del primo cancelliere donna, o se si vuole della prima cancelliera, visto che in tedesco la carica si declina anche al femminile, ingentilendosi in Kanzlerin. Né solo quello della prima cancelliera venuta dall’Est, cresciuta nella Ddr del socialismo reale e catapultata alla guida del primo Paese d’Europa: dopo Konrad Adenauer da Colonia, Ludwig Erhard da Fürth, Kurt Georg Kiesinger da Ebingen, Willy Brandt da Lubecca, Helmut Schmidt da Amburgo, Helmut Kohl da Ludwigshafen e Gerhard Schröder da Mossenberg, tocca ora a Angela Dorothea Merkel da Templin, il villaggio del Brandeburgo dove il padre, il pastore protestante Horst Kasner, la portò quando aveva meno di tre anni. Altri primati può rivendicare Angela Merkel, per sottolineare il carattere di svolta della sua imminente elezione. Sarà la prima laureata in materie scientifiche a conquistare il potere, dopo una lunga schiera di avvocati, storici ed economisti. La futura cancelliera ha infatti studiato fisica a Lipsia e a Berlino, dove prese il dottorato con una tesi sulle "Costanti di velocità nelle reazioni elementari dei carboidrati semplici". E sarà anche la prima nella classifica dell’anagrafe. Con i suoi 51 anni, Angela Merkel sarà il più giovane cancelliere della storia tedesca, più giovane di Helmut Kohl che ne aveva uno di più quando iniziò il suo lungo regno nel 1982. Ironia vuole che proprio con Kohl, suo scopritore e mentore, la futura cancelliera abbia collezionato un altro primato: fu lei la prima, al culmine dello scandalo dei fondi neri, ad avere il coraggio di scrivere nero su bianco, in un celebre articolo sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, quello che tutti nella Cdu ormai pensavano («Forse in questa fine dell’era Kohl c’è anche una grande chance», ndr), invitando il partito a emanciparsi dalla tutela dei padri.
CHE COSA POTEVA succedere, d’altronde, a chi, sin da piccola, aveva imparato subito dal padre a dover fare sempre più e meglio degli altri? Una premessa indispensabile e necessaria per sperare di riuscire in un Paese dove i preti e le loro famiglie erano ostacolati. Così Angela fu sempre la prima, fossero la scuola o le Olimpiadi della lingua russa, dove vinse perfino un viaggio-premio a Mosca. «Come sta? Perché non ci dice semplicemente che è una donna felice?», le ha lanciato ieri in conferenza stampa una collega inglese. La signora Merkel è arrossita, ha sorriso, poi ha risposto: «Primo, sto bene. Secondo, c’è molto da fare». La consapevolezza di un negoziato difficile e di un impegno di governo dove non le sarà perdonato nulla, sia dagli alleati sia dai suoi compagni di partito, stanno forse dietro questa cautela ostentata. Non le basteranno i record, per rimanere in testa. Ma qui, Angela Merkel può fare appello a un’altra risorsa, la capacità di resistenza. Non era affatto scontato che finisse così, dopo l’umiliazione del 18 settembre, non era detto che alla fine fosse lei a vincere la partita della Cancelleria. Sconfitta ma pur sempre prima nella conta dei voti, Merkel ha saputo aspettare, facendo anche tesoro dell’arroganza adrenalinica di Schröder nelle ore dopo il voto, convincendo un partito riluttante e deluso a chiudere le file dietro di lei, non sbagliando una sola mossa. Alla fine, è stato Schröder a gettare la spugna e lei ad avere ragione. «La mia vita è cambiata nel 1989 con la caduta del Muro: ho avuto molte opportunità grazie alla riunificazione. Ora voglio sdebitarmi con il mio Paese, restituendogli ciò che mi ha dato», ha detto Angela Merkel il 14 settembre scorso, quando le chiesero perché voleva diventare cancelliera. Ora l’occasione è sua. Riuscirà a essere ancora Angela, la prima?