Paolo Valentino, L’Europeo 11/2012, 15 novembre 2012
LA FIGLIA DEL PASTORE CRESCIUTA OLTRE IL MURO
[«Non si verificheranno eventi fuori controllo nella zona euro. Ho avvertito questi timori in Asia, in Cina (...). Vogliamo che la Grecia resti nell’euro, ma il nostro lavoro non è stato completato e ci sarà ancora molto da fare nei prossimi giorni e settimane» Angela Merkel, conferenza stampa a Berlino, 15 ottobre 2012]
[18 settembre 2005]
ORA CHE SE LI È messi tutti nel sacco, i baroni della Cdu dicono di lei che «sottovalutarla, significa aver già perduto». Diventi o meno cancelliere della Repubblica federale. Angela Merkel il suo posto nella Storia lo ha già conquistato. Con la sua biografia di donna venuta dall’Est comunista, protestante, divorziata e senza figli, la candidata alla cancelleria ha cambiato per sempre il partito cristianodemocratico e il paesaggio della politica tedesca. E se il carisma non è, o non è ancora, fra i suoi talenti, ella ha al suo attivo volontà di ferro e una determinazione capace anche di calcolo e freddezza: «Non ci ho creduto per molto tempo», ammette, «ma in definitiva per vincere non si devono rispettare le regole del gioco».
LE ORIGINI. Angela Dorothea Kasner nasce ad Amburgo nel 1954, lo stesso anno in cui suo padre, il pastore protestante Horst Kasner, mosso da ardore missionario, decide di trasferirsi con la sua nuova famiglia a Est, nella Ddr del socialismo reale. Una scelta che segna la sua vita: sin da piccola, Angela deve imparare che solo facendo meglio degli altri, sempre e in ogni campo, potrà avanzare in un Paese dove i religiosi e le loro famiglie vengono discriminati. Il consiglio del genitore si rivela prezioso: è sempre la prima, a scuola come fra i pionieri socialisti. Può studiare fisica a Lipsia, prendere il dottorato a Berlino con una tesi sulle "Costanti di velocità nelle reazioni elementari dei carboidrati semplici" e trovare un lavoro da ricercatrice alla prestigiosa Accademia delle Scienze.
LA POLITICA. La sera del 9 novembre 1989, quando si diffondono le voci sulla caduta del Muro e Berlino è al colmo dell’eccitazione. Angela Merkel, come tutte le settimane, va alla sauna con un’amica. Soltanto a tarda notte fa un giro nel settore occidentale, tornando però subito indietro perché l’indomani deve «alzarsi presto». Anche nei mesi precedenti, scanditi dalle dimostrazioni di piazza contro il regime comunista, il suo interesse per la politica è poco o punto. Il virus la contagia in dicembre, quando aderisce prima a Rivolta democratica, uno dei primi partiti d’opposizione. Passa poi a Rinascita democratica, la Cdu dell’Est, guidata da un musicologo amico del padre, Lothar de Maizière, che vince le prime e ultime elezioni democratiche della Ddr: Angela diventa la voce del suo governo. Helmut Kohl nota das Mädchen, la fanciulla, durante i negoziati per la riunificazione. La vuole subito deputato e ministro per la Famiglia. Nel 1994 la promuove all’Ambiente. Da allora non la ferma più nessuno.
L’AMORE. A soli 23 anni, vestita di blu, Angela Kasner sposa nella chiesetta protestante di Templin il suo collega di studi Ulrich Merkel. È il 1977. Il matrimonio dura appena quattro anni, il divorzio arriva nel 1982. Ma il cognome le rimane per la vita. Dopo la separazione, i sedicenti amici che in realtà la spiano riferiscono alla Stasi di aver visto diversi uomini lasciare al mattino l’appartamento di Angela, salutati sull’uscio da lei ancora in vestaglia. Il vero amore arriva alla metà degli anni Ottanta: è il consigliere accademico del suo dottorato, il professore Joachim Sauer, chimico di fama mondiale. Vivono insieme, more uxorio, per oltre 17 anni. Si sposano solo nel 1998 per mettere fine ai mugugni nella Cdu e alle pubbliche lamentele di un cardinale per quell’unione sacrilega. Sauer appare al fianco della moglie solo una volta l’anno, in luglio al festival di Bayreuth. Per questo è stato ribattezzato "il fantasma dell’opera".
LE FRASI FAMOSE. Al Congresso di Dortmund, ha colpito positivamente la sua citazione da Antoine de Saint- Exupéry: «Se vuoi costruire navi, non metterti a raccogliere legna e tagliar tavole, ma cerca di risvegliare nelle persone la nostalgia del grande mare». In campagna elettorale, il suo refrain più efficace: «Non farò mai promesse che non sono in grado di mantenere, vi dico prima del voto ciò che farò dopo». Il suo passato nella Ddr ha contribuito a metterla in guardia: «Sono sempre stata diffidente e questo mi ha molto aiutato nella vita».
LA CURIOSITÀ. La Merkel comprò Yellow Submarine, dei Beatles, a Mosca, nel 1970. Era in viaggio premio per aver vinto le Olimpiadi della lingua russa.