Ettore Bianchi, ItaliaOggi 15/11/2012, 15 novembre 2012
TUTTE LE COMPAGNIE AEREE LICENZIANO IN EUROPA
[Dopo Lufthansa tocca a Air France, Iberia e alla scandinava Sas] –
Si aggrava la crisi del trasporto aereo e i principali vettori stanno licenziando a raffica in Europa. Dopo la tedesca Lufthansa adesso è la volta di Iberia, di Air France e della scandinava Sas. Così le aviolinee hanno varato piani drastici di contenimento dei costi.
Pochi giorni fa la spagnola Iberia ha annunciato la cancellazione di un quarto dei posti di lavoro, circa 4.500.
Ora tocca a Sas (Scandinavian Airlines), i cui organici sono destinati a scendere dagli attuali 15 mila a 9 mila. I vertici della compagnia, detenuta al 50% dai governi della Svezia, della Danimarca e della Norvegia, hanno approvato un programma di dismissioni di asset che dovrebbe portare nelle casse della società 350 milioni di euro. Cinquemila posti di lavoro usciranno dal perimetro aziendale nell’ambito della vendita di attività nei settori dell’immobiliare e dei servizi di terra. Altri 800 posti saranno soppressi nel comparto amministrativo. Quanto agli stipendi, quelli del personale di cabina diminuiranno mediamente del 12%, mentre il taglio sarà del 17% per gli addetti nel loro insieme. L’amministratore delegato di Sas, Rickard Gustafson, ha detto che stavolta ci si trova davanti all’ultima chiamata affinché il vettore possa avere un futuro.
Anche gli altri protagonisti dei cieli se la passano tutt’altro che bene. Sia Lufthansa sia Air France hanno deciso di diminuire la forza lavoro: 3.500 posti in meno per la compagnia tedesca e 5.200 per quella francese. Ma la crisi investe anche il lato della domanda: molte aviolinee registrano un numero inferiore di prenotazioni nel Sud Europa. Così l’elvetica Swiss ha intenzione di cancellare i voli verso la Grecia e la Spagna per concentrarsi su linee più redditizie.
Secondo le previsioni della Iata, l’organismo mondiale del trasporto aereo, il 2012 dovrebbe chiudersi con un passivo di 1,2 miliardi di dollari (0,9 mld euro) per i vettori europei. Nel frattempo le società possono tirare un sospiro di sollievo, visto che la Ue ha rinviato all’autunno 2013 l’entrata in vigore della tassa ambientale sui voli intercontinentali, in attesa che si arrivi a un accordo su scala globale. Per il momento la maggior parte delle nazioni, tra cui Cina, Russia, India e Stati Uniti, è contraria all’applicazione di questa misura.