Andrea Brenta, ItaliaOggi 15/11/2012, 15 novembre 2012
DIETRO SOTHEBY’S, PRIMA DI CHRISTIE’S
[Settimana prossima inaugurerà una sede anche a Milano] –
Stretta fra Sotheby’s (davanti) e Christie’s (alle spalle), la casa d’aste Artcurial continua la sua ascesa eccezionale non soltanto in Francia, dove è seconda, ma anche nel mondo, dove figura fra le prime venti società del settore.
All’approssimarsi del suo decimo anniversario, nel gennaio 2013, Artcurial, che il 21 novembre inaugurerà la sua prima sede milanese, nel centralissimo palazzo Crespi, in corso Venezia, può dirsi soddisfatta del suo bilancio.
Partita con una dotazione iniziale di 30 milioni di euro, la società francese, che ha tra i suoi azionisti il gruppo Dassault, proprietario del quotidiano Le Figaro, oggi ha un fatturato di 127 milioni.
E mostra una crescita molto forte: +25% l’anno scorso, +30% a fine luglio.
Ad Artcurial si è affiancata Arqana, società creata sei anni fa insieme all’Aga Khan e a un gruppo di allevatori e oggi leader europeo nella vendita di cavalli, con ricavi per 120 milioni di euro.
Nonostante oltre il 75% del giro d’affari sia ormai realizzato con gli stranieri, Artcurial, che conta 120 dipendenti, resta una società «Parigicentrica».
«La nostra strategia è semplice», spiega il fondatore e numero uno della casa d’aste francese, Nicolas Orlowski, «privilegiare la piazza di Parigi, concentrando tutte le nostre vendite nel nostro palazzo sugli Champs-Elysées e cercare opere attraverso il mondo, aprendo delle maison Artcurial per animare il nostro marchio con esposizioni, previsite, conferenze».
È con questo spirito che è stato aperto qualche mese fa un ufficio a Bruxelles e che sarà inaugurata settimana prossima la nuova sede milanese. «È probabile che ne apriremo altre nel mondo», osserva Orlowski, aggiungendo che «dieci anni fa vi erano grandi differenze fra le piazze di Londra, New York, Amsterdam o Parigi.
Questo non è più vero con la globalizzazione dell’informazione, che conforta la nostra strategia di investire molto su Internet».
L’obiettivo di Artcurial, che si è specializzata nel mercato di alta gamma, è di arrivare alla soglia dei 200 milioni di euro di fatturato.
«Ho avuto la fortuna», aggiunge Orlowski, «di arrivare el settore nel momento della deregulation del mercato francese e di incrociare sul mio cammino dei banditori d’asta intraprendenti», come Francis Briest, Hervé Poulain, Rémy Le Fur e François Tajan.
Alla Cina, dove le case concorrenti sono sbarcate in grande stile, il numero uno di Artcurial sembra non prestare grande attenzione, affermando, en passant, di avere un ufficio di rappresentanza a Hong Kong. Presto però, e inevitabilmente, si porrà la questione se creare un asse Parigi-New York o Parigi-Hong Kong.