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 2012  novembre 12 Lunedì calendario

Romney perde gli «amici» di Facebook: beato lui - Giungere a un passo dalla poltro­na più importante del mondo e poi sparire

Romney perde gli «amici» di Facebook: beato lui - Giungere a un passo dalla poltro­na più importante del mondo e poi sparire. Letteralmente. Sembra es­sere questo il destino di Mitt Rom­ney, il candidato repubblicano che ha conteso a Barack Obama la Casa Bianca. Fino alla notte fonda del 6 novembre: poi un breve (e non pre­parato, perché lui era certo di vince­re) discorso ai suoi sostenitori per ringraziare e augurare buon lavoro al suo avversario e più nulla. Sparito. Ora, in ambito strettamente politi­co una parabola di questo genere non è frequente ma ci può stare, e ha le sue spiegazioni che possono meri­tare un approfondimento: calo di tensione, ingratitudine umana, rivela­zione­del fatto che probabilmente Rom­ney veniva percepito da molti simpatiz­zanti repubblicani come un tappabu­chi di lusso più che come un leader. Ma in un mondo come il nostro implacabil­mente interconnesso a internet, dove ogni starnuto viene subito registrato, filmato, postato e commentato da qual­che maniaco, non ci si può limitare a pren­dere atto del fatto che una sconfitta politica implica un momento di riflessione prima di ripartire verso diversi obiettivi, per non ri­cordare l’umanissi­ma necessità che un signore di 65 anni ha di tirare il fiato dopo una campagna elettorale durata oltre un anno. No: bi­sogna registrare le impietose ricadute sui social network. Che per Mitt Rom­ney, come riferisce altrettanto impieto­samente il Washington Post , sono piut­tosto impressionanti. Scrive il giornale della capitale ameri­cana­che la pagina Fa­cebook di Romney ri­vela un calo verticale di «amici» (o presunti tali, vista la rapidità con cui stanno abban­don­ando la nave mor­talmente silurata dal nemico). Il 9 novem­bre per esempio - tre giorni dopo la sconfitta e dopo l’ultimo messaggio a firma del titolare, un pressante invito agli «amici» a recarsi in massa alle urne - tra le 10 e le 11 del mattino sono stati 593 (su un totale di circa 12 milioni) i so­stenitori che si sono cancellati: dieci al minuto. Un ritmo che fa riflettere sulle reali motivazioni di certi amici virtuali, che è meglio perdere prima di avere l’opportunità di conoscere realmente. La giornalista del Washington Post osserva allarmata che Mitt Romney cor­re il rischio, se non si darà da fare come fecero dopo la sconfitta del 2008 i suoi compagni di partito John McCain e Sa­rah Palin, di «scivolare nell’oscurità di internet». Se, come ipotizza il Boston Globe , Romney si allontanerà dalla po­litica per fare il nonno a tempo pieno questa diventerà una prospettiva reali­stica: beato lui.