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 2012  novembre 11 Domenica calendario

Di Pietro vuole il Pd alla sbarra «È il mandante del killeraggio» - Colpito al cuore dalla tra­smissione Report , con un parti­to allo sbando, desideroso di al­le­arsi ancora con il Pd e ambiva­lente su Grillo, Di Pietro reagi­sce come sa: apre un’inchiesta sui mandanti

Di Pietro vuole il Pd alla sbarra «È il mandante del killeraggio» - Colpito al cuore dalla tra­smissione Report , con un parti­to allo sbando, desideroso di al­le­arsi ancora con il Pd e ambiva­lente su Grillo, Di Pietro reagi­sce come sa: apre un’inchiesta sui mandanti. Il leader dell’Ita­lia dei Valori è convinto che ci sia un grande suggeritore nel Pd che ha ispirato Milena Gaba­nelli e la sua redazione a far fuo­ri l’Idv. Questo mandante per ora non ha un nome, ma può es­sere cercato in un ambiente pre­ciso: «In quella parte del Pd che ha deciso di chiudere l’accordo con l’Udc», i democratici centri­sti, o comunque quelli che più stanno spingendo per un accor­do con Casini in vista delle ele­zioni politiche, sul modello sici­liano. E invece Tonino, lo si ca­pisce chiaramente in questa rabbiosa intervista al settima­nale Left, crede ancora al sogno di un’alleanza con il Pd, tanto da allontanare Grillo, a cui sem­brava essersi avvicinato. «Di questa storia (il killerag­gio contro l’Idv, ndr ) - spiega Di Pietro nell’intervista-rischia di essere vittima lo stesso Bersani, perché il giorno dopo le elezio­ni si ritrova inciuciato, in una si­tuazione che non è né carne né pesce». L’idea dei filo-Udc che avrebbero premeditato il «kille­raggio politico» di Tonino sa­rebbe infatti quella, a parere dell’ex pm, di «portare avanti un programma di governo in continuità con Monti». Bersani può risultare vittima anche di una sorta di ricatto centrista: «L’Udc, liberandosi dell’Italia dei Valori, sa che diventa indi­spensabile per governare». L’attacco mediatico contro l’Idv, immagina Di Pietro, «sa­rebbe la conseguenza di uno scontro nel partito di Bersani «tra riformisti e centristi»,consi­derando che «L’Idv è l’unica for­za di centrosinistra che ha fatto opposizione ai professori». Il modo «più criminale per non condividere la posizione del­l’Idv «è quello della disinforma­zione ». Comunque, promette l’ex pm, «resisteremo». Ma lo sfogo di Di Pietro tra le righe è soprattutto un corteggia­mento a Bersani e una presa di distanze da Grillo: alle prima­rie dice di augurarsi «che vinca lui (Bersani, ndr ), non Renzi, che ha un programma alla Mar­chionne ». Al segretario del Pd ri­corda che gli organi dell’Idv hanno «deliberato di fare il pos­sibile fino all’ultimo momento utile per costruire un’alleanza di programma riformista col centrosinistra». E passa in ras­segna le alleanze già chiuse, «rinnovando» l’appoggio «al centrosinistra al Comune di Ro­ma ». Dall’altra parte, Di Pietro a sorpresa chiarisce: «Grillo al­le prossime elezioni va da solo » e «senza l’Idv - scandisce - per­ché loro pensano a un’opposi­zione senza se e senza ma » men­tre «noi abbiamo scelto di co­struire un’alleanza riformista che si proponga come alternati­va al governo Monti e al gover­no Berlusconi. Abbiamo pro­getti diversi ». Esiste poi una ter­za via, ma difficilmente pratica­bile: «Non escludiamo even­tualm­ente di presentare una al­ternativa con quelli che non si ri­conoscono in questo quadro». Intanto la caccia al mandan­te prosegue: «Bisogna scoprire mandanti ed esecutori di un progetto destabilizzante del partito per far credere agli elet­tori che l’Idv non c’è più e quin­di non vale la pena votarla». L’esecutoreè Report ,ma Di Pie­tro, così avvezzo alle querele, non denuncerà Milena Gaba­nelli: «L’esecutore è il sistema della disinformazione giornali­stica che tutti i giorni continua a martellare. Lasci stare Report . Io non denuncerò la Gabanelli ma chi ci ha marciato sopra ne risponderà davanti al magistra­to. Mi amareggia che qualcuno abbia voluto, nel modo più in­giusto e diffamatorio, contra­stare la presenza dell’Idv nel centrosinistra».