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 2012  novembre 15 Giovedì calendario

(m.d.f.) Sono passati 5 anni dall’inizio della crisi, ma le banche tedesche hanno ancora «notevoli esposizioni finanziarie» verso alcuni Paesi mediterranei, ha sottolineato ieri la Bundesbank nel nuovo rapporto sulla stabilità finanziaria, precisando che verso l’Italia l’esposizione totale a metà anno era di 103 miliardi, di cui 38 allo Stato, mentre i prestiti a banche e istituti finanziari ammontano a 43,5 miliardi e a 15,8 miliardi quelli concessi all’industria e ai privati

(m.d.f.) Sono passati 5 anni dall’inizio della crisi, ma le banche tedesche hanno ancora «notevoli esposizioni finanziarie» verso alcuni Paesi mediterranei, ha sottolineato ieri la Bundesbank nel nuovo rapporto sulla stabilità finanziaria, precisando che verso l’Italia l’esposizione totale a metà anno era di 103 miliardi, di cui 38 allo Stato, mentre i prestiti a banche e istituti finanziari ammontano a 43,5 miliardi e a 15,8 miliardi quelli concessi all’industria e ai privati. Verso la Spagna l’esposizione è scesa a 99 miliardi, contro i 113 della Francia. Quasi insignificanti i prestiti verso Grecia e altri Paesi in difficoltà. Secondo il consigliere della Buba Andreas Dombret, il sistema finanziario ora è «più robusto» di quanto fosse all’inizio della crisi e la redditività delle banche tedesche si è stabilizzata. I rischi del sistema nel breve termine si sono attenuati e per ora, nonostante elevati incrementi nel settore immobiliare di alcune grandi città, «non ci sono pericoli di una bolla». Questi ultimi potrebbero però svilupparsi dalla combinazione fra tassi di interesse bassi e un’ampia liquidità. RIPRODUZIONE RISERVATA Wiedeking, ieri la Porsche domani la pasta (g.str.) Ieri numero uno di Porsche, domani imprenditore della pasta a tavola? Dopo aver guidato in passato la casa automobilistica tedesca, Wendelin Wiedeking vorrebbe aprire una serie di ristoranti italiani in Germania, Austria e Svizzera, secondo quanto scrive il «Manager Magazin». Il nome? Vialino. Prima apertura? A fine dicembre a Ludwigshafen, vicino a Francoforte, con un investimento di un milione da parte di Wiedeking. Poi dovrebbero arrivare nuovi ristoranti a Heidelberg, Karlsruhe, Francoforte e Zurigo. Lo stile dell’arredo? Sul rustico, dopo l’allure delle Porsche. RIPRODUZIONE RISERVATA Esm, il fondo della crisi assume (g.str.) La crisi economica assume. Una contraddizione in termini? No, basta vedere quello che succede in Lussemburgo, sede dello European stability mechanism, il cosiddetto fondo salva Stati europeo. Sono 25 i profili ricercati dal fondo, tutti ad alta specializzazione: dall’analista macroeconomico al funzionario per i finanziamenti. L’obiettivo è riempire le «vacancy» del neonato Esm, in una serie di ruoli e comparti che includono l’information technology, la comunicazione e la sicurezza. Con un accento particolare — come è prevedibile — sulle competenze finanziarie. Chi è appena stato licenziato (e non sono pochi) dalle banche della City di Londra potrebbe quindi trovare un’opportunità nel maxifondo del piccolo Lussemburgo. RIPRODUZIONE RISERVATA Pernod Ricard rilancia in Italia. Con Ramazzotti (a.jac.) Pernod Ricard rafforza Ramazzotti, la storica azienda piemontese acquisita nel 1985. E dopo il lancio prima dell’estate dell’Aperitivo Ramazzotti, investe un milione di euro, per potenziare la nuova linea produttiva nello stabilimento di Canelli (Asti). Investimento che «va a completare il piano di sviluppo industriale partito nel 2009, per complessivi 3 milioni». E si rinsalda anche il rapporto con il territorio visto che l’innovazione tecnologica «è stata realizzata in collaborazione con numerose aziende del bacino industriale di Canelli» scrive la nota. Una buona notizia per il made in Italy e per un marchio «bevuto» in oltre 70 mercati internazionali. RIPRODUZIONE RISERVATA Sopaf nomina i liquidatori (f.ch.) Sopaf si avvicina alla prova del nove della liquidazione. La prossima settimana scadono i 60 giorni di tempo per presentare le carte al tribunale di Milano. Era il 24 settembre, veniva depositata la domanda per l’ammissione al concordato. I debiti scaduti nel frattempo sono aumentati. In base all’informativa del 31 ottobre, risulta che al 30 settembre Sopaf aveva debiti scaduti per 107 milioni (70 milioni con le banche, 32 milioni di obbligazioni e quasi 4 milioni commerciali). Al 31 agosto i debiti ammontavano a 62 milioni. Ma già domani la società finanziaria della famiglia Magnoni ha due appuntamenti cruciali. Il consiglio si riunisce per approvare il nuovo progetto di bilancio 2011 da redigere tenuto conto del fatto che è venuta meno la continuità aziendale. E alle 15.30 si tiene l’assemblea: qualsiasi azionista potrà proporre nomi per i liquidatori, che saranno poi votati dai soci. RIPRODUZIONE RISERVATA