Antonello Cherchi, Andrea Gagliardi, Andrea Marini, Marta Paris, Il Sole 24 Ore 14/11/2012;, 14 novembre 2012
RIFORME, L’ATTUAZIONE ARRIVA AL 18,7%
Guadagna un altro punto il tasso di attuazione delle riforme Monti, passando dal 17,4% dei primi del mese al 18,7 (si veda anche Il Sole 24 Ore del 2 novembre). Su una mole di 482 provvedimenti necessari per rendere operative le manovre varate da dicembre scorso fino a questa estate, risultano, infatti, già predisposti 90 regolamenti. Mancano, invece, all’appello 392 atti, di cui 218 in itinere, nel senso che gli uffici legislativi hanno iniziato a lavorare alla loro stesura. Di conseguenza, 174 sono ancora al palo.
Tasselli mancanti che, però, non pregiudicano l’impianto complessivo delle riforme. Si deve, infatti, tener conto del fatto che, secondo il governo, l’80% dei sette interventi legislativi presi in considerazione è autoapplicativo, ovvero è già diventato operativo senza bisogno di ulteriori provvedimenti attuativi. Non è, però, solo una questione di mere percentuali, perché non va dimenticato che molte delle norme in ritardo riguardano materie di peso. Una per tutte, le disposizioni che avrebbero dovuto fissare le modalità di presentazione delle richieste di rimborso Irap, deducibile per la parte relativa al costo del lavoro, ritardo che sta bloccando un miliardo di euro destinato ai contribuenti. Fuori tempo massimo sono anche le nuove regole per la determinazione dell’Isee, che sarebbero dovute arrivare a fine maggio. Per ora il ministero del Lavoro ha predisposto uno schema di provvedimento. Da considerare, inoltre, che dei regolamenti che mancano all’appello, per il 42% sono scaduti i termini.
Per esempio, entro il 24 giugno avrebbe dovuto vedere la luce la deliberazione Antitrust che definisce i criteri per il rating di legalità delle imprese. I tempi si sono allungati anche perché l’Autorità ha deciso di indire una consultazione pubblica. Il provvedimento taglierà il traguardo proprio oggi, dopo le concertazioni del caso.
Tra le disposizioni arrivate in questi ultimi giorni, un pacchetto riguarda il decreto legge sulla spending review. In particolare, è approdato in «Gazzetta Ufficiale» il decreto legge sul l’accorpamento delle province e gli altri due decreti ministeriali con il taglio delle risorse agli enti locali. Completato anche il trasferimento alla Cassa depositi e prestiti della partecipazione dello Stato in Fintecna, Sace e Simest, per un importo provvisorio di circa 5,4 miliardi, destinato alla riduzione del debito pubblico. Venerdì scorso, infine, il consiglio dei ministri ha approvato lo statuto del l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), che prenderà il posto dell’Isvap.