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 2012  novembre 14 Mercoledì calendario

QUANDO IL DOPATO NON È IL CAVALLO

Frankie Dettori rischia di cadere di sella, ma non per colpa di un cavallo. Il fantino più celebre del mondo è risultato positivo a un controllo anti-doping lo scorso settembre a Longchamps, e la settimana prossima sarà ascoltato dalla commissione medica del galoppo francese. Rischia una sospensione di sei mesi, una tegola che cadrebbe in un periodo cruciale per la carriera del 41enne jockey, vincitore di oltre 500 corse, nato a Milano, figlio d’arte di Gianfranco Dettori ma ormai inglese di adozione (vive nel Suffolk con la moglie Chaterine e cinque figli) e insignito del prestigioso MBE nel 2000 da Elisabetta II. Dettori infatti da poco ha sciolto il contratto che da 18 anni lo legava alla Godolphin, la più famosa scuderia del mondo, di proprietà dello sceicco Mohammed Al Maktoum, e nel 2013 avrebbe corso da indipendente. In cerca di nuovi allori, ma con meno certezze alle spalle .
La dannazione dei fantini, si sa, è il peso: per combattere la bilancia e aumentare la concentrazione in gare pericolose e faticose come quelle del galoppo c’è chi assume diuretici, chi fa uso di stimolanti, chi si aiuta con la cocaina. Nel caso di Dettori non è stata ancora resa nota la sostanza incriminata, ma Frankie con il doping ha già flirtato in passato. Nel 1993 fu trovato in possesso di una piccola quantità di cocaina dalla polizia inglese. «Niente a che fare con il doping – si era giustificato due anni fa – era solo la bravata del ragazzo stupido che ero allora». In una intervista alla BBC però Dettori ha anche ammesso di aver preso «lassativi, diuretici, Lasix, insomma di tutto», prima che le sostanze venissero ufficialmente bandite nell’ippica. «Prima di giudicare – dice Sandro Donati, il più noto esperto italiano di antidoping e consulente della Wada – dobbiamo capire di che sostanza si tratta. Potrebbe essere uno stimolante, come efedrina o anfetamina, un diuretico, oppure cocaina, e in questo caso i metaboliti diranno se è stata assunta prima di una gara o per uso “sociale”. I fantini sono come i piloti di automobili: oltre a pesare poco devono avere coraggio e “capire” il cavallo. Non credo che un costruttore di F.1 metterebbe la sua vettura nelle mani di un cocainomane. Nell’ippica non ci sono costruttori, però…». Però ci sono le scuderie. E anche se la rottura con la Godolphin per molti era dovuta alla difficile coabitazione fra il veterano Dettori e il giovane talento francese Mickael Barzalona, il dissidio potrebbe essere nato da opinioni divergenti sul tipo di “alimentazione”.
Dettori, che specie in Inghilterra è una celebrity assoluta, proprietario di un ristorante a Londra e di una linea di cibi congelati, peraltro non ama sentirsi ricordare l’età: nel 2003 piantò un programma di quiz della BBC perché un concorrente gli aveva chiesto quando avesse intenzione di ritirarsi. Da allora si è ributtato anima e corpo nelle corse. Ma forse, alla ricerca dell’immortalità agonistica, ha stretto un patto troppo stretto con la farmacia.