Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2012  novembre 13 Martedì calendario

IL FISCO USA CONTRO DOLCE

& GABBANA - iove sul bagnato nella maison di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Alla vigilia del processo che dal 3 dicembre vedrà i due stilisti difendersi davanti al tribunale di Milano dalle accuse di dichiarazione infedele dei redditi e omessa dichiarazione, un’altra grana arriva da Oltreoceano. L’International Revenue Services (Irs), cioè il Fisco a stelle e strisce, ha contestato un importo pari a circa 15 milioni di dollari per presunte omesse ritenute e imposte, oltre a interessi e sanzioni, a carico della Dolce & Gabbana Usa Inc. Ne dà notizia il bilancio 2011 della holding D&G, appena depositato, nei fatti avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio ove riferisce che l’Irs «ha effettuato una verifica fiscale sul periodo 2009-2011, accertando maggiori redditi imponibili per l’intero triennio, che comportano la cancellazione di tutte le perdite pregresse, pari a 28,2 milioni di dollari» risultanti dalle dichiarazioni presentate e l’esposizione di redditi fiscali positivi. L’erario americano contesta a Dolce & Gabbana un’errata applicazione delle regole del prezzo di mercato nelle transazioni intercompany: in particolare si mette in discussione la correttezza del costo dedotto per la merce acquistata da un’altra società del gruppo con sede in Italia alla luce del corrispondente valore doganale. L’Irs ha inoltre eccepito l’omessa applicazione delle ritenute sui redditi che si sarebbero prodotti e che sarebbero stati distribuiti sotto forma di dividendi nel triennio qualora i costi d’acquisto fossero stari determinati utilizzando la politica di individuazione del valore normale proposta dal fisco americano.