An. Giac., Il Sole 24 Ore 13/11/2012, 13 novembre 2012
IL FISCO USA CONTRO DOLCE
& GABBANA - iove sul bagnato nella maison di Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Alla vigilia del processo che dal 3 dicembre vedrà i due stilisti difendersi davanti al tribunale di Milano dalle accuse di dichiarazione infedele dei redditi e omessa dichiarazione, un’altra grana arriva da Oltreoceano. L’International Revenue Services (Irs), cioè il Fisco a stelle e strisce, ha contestato un importo pari a circa 15 milioni di dollari per presunte omesse ritenute e imposte, oltre a interessi e sanzioni, a carico della Dolce & Gabbana Usa Inc. Ne dà notizia il bilancio 2011 della holding D&G, appena depositato, nei fatti avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio ove riferisce che l’Irs «ha effettuato una verifica fiscale sul periodo 2009-2011, accertando maggiori redditi imponibili per l’intero triennio, che comportano la cancellazione di tutte le perdite pregresse, pari a 28,2 milioni di dollari» risultanti dalle dichiarazioni presentate e l’esposizione di redditi fiscali positivi. L’erario americano contesta a Dolce & Gabbana un’errata applicazione delle regole del prezzo di mercato nelle transazioni intercompany: in particolare si mette in discussione la correttezza del costo dedotto per la merce acquistata da un’altra società del gruppo con sede in Italia alla luce del corrispondente valore doganale. L’Irs ha inoltre eccepito l’omessa applicazione delle ritenute sui redditi che si sarebbero prodotti e che sarebbero stati distribuiti sotto forma di dividendi nel triennio qualora i costi d’acquisto fossero stari determinati utilizzando la politica di individuazione del valore normale proposta dal fisco americano.