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 2012  novembre 13 Martedì calendario

SAWIRIS OFFRE TRE MILIARDI PER TELECOM

La notizia è che l’imprenditore egiziano Naguib Sawiris ha inviato una lettera a Telecom offrendosi di iniettare mezzi freschi nella società, tramite la «sottoscrizione di azioni di nuova emissione», per sostenerne lo sviluppo. La cifra della "contribuzione", a quanto risulta a «Il Sole-24Ore» è dell’ordine di 3 miliardi. Il presidente esecutivo Franco Bernabè ha portato la lettera all’attenzione del board la settimana scorsa, ottenendo il mandato ad approfondire l’argomento. Bernabè ha precisato ieri che non ci saranno altri consigli prima di quello già fissato per il 6 dicembre, nel quale si dovrebbe discutere anche del destino della rete fissa. Ma è chiaro che da qui a un mese, la questione sarà esaminata anche in altre sedi, dall’azionariato riunito in Telco che si vedrebbe diluito nel caso in cui avanzasse l’ipotesi Sawiris, dalla Cdp che sta negoziando per un eventuale ingresso nell’eventuale newco nella quale sarebbe scorporata la rete, allo stesso Governo, perchè dopo tutto Telecom è sempre, tuttora, il "monopolista" della rete telefonica nazionale. Il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera ha commentato solo: «Ogni qualvolta investitori istituzionali dichiarano di essere interessati all’Italia, io sono contento. Vuol dire che c’è ottimismo».
Su sollecitazione Consob, ieri Telecom ha confermato di avere ricevuto la lettera «nella quale viene rappresentato l’interesse all’investimento nel capitale di Telecom Italia mediante sottoscrizione di azioni di nuova emissione. L’iniziativa viene descritta come volta a dotare la società di risorse da destinare a progetti di crescita. Del documento è stata data lettura nella riunione dell’8 novembre scorso del consiglio di amministrazione che si è limitato a prenderne atto, riservandosi ogni opportuna valutazione a valle delle necessarie verifiche a cura del management della società». Su questo il titolo ha preso il volo per chiudere alla fine in rialzo del 4,2% a 0,72 euro e l’1,6% del capitale scambiato.
A quanto risulta, la proposta di Sawiris sarebbe in realtà una disponibilità a conferire mezzi freschi, nel caso Telecom intenda procedere con un aumento di capitale, nella convinzione che la società debba perseguire una strada di sviluppo anche tramite acquisizioni. Disponibilità che il consiglio si è riservato di valutare, ma comunque a fronte di un piano che giustifichi l’eventuale ricapitalizzazione. A riguardo Bernabè ha anticipato ieri che il nuovo piano industriale che sarà presentato all’inizio dell’anno prossimo sarà «aggressivo» non solo sul versante del taglio dei costi, ma anche su quello dello sviluppo.
Sul tema Sawiris, Bernabè ha osservato che «se c’è un interesse da parte di un soggetto per Telecom Italia vuol dire che in Telecom Italia c’è un importante valore e questo non può che far piacere». All’agenzia Bloomberg il magnate egiziano ha detto che la sua offerta è da considerarsi valida fino a fine anno, definendo «eccessive» le cifre circolate finora che lo vedevano disponibile a investire fino a 5 miliardi. Mentre Intesa-Sanpaolo non avrebbe pregiudiziali a riguardo e Mediobanca resta defilata ma prudente, la prospettiva non sarebbe gradita nè a Generali nè a Telefonica che in termini economici avrebbero da perdere più degli altri soci Telco. L’argomento verrà «approfondito e valutato in consiglio», si è limitato a osservare il presidente della compagnia triestina, Gabriele Galateri.
Un eventuale ingresso di Sawiris, con un aumento riservato da 3 miliardi, se fosse effettuato ai prezzi di mercato e non fosse accompagnato da un’offerta in opzione agli attuali azionisti, porterebbe il nuovo socio ad avere all’incirca il 23-24%, scavalcando Telco che verrebbe diluita al 17-18%. Un aumento di capitale riservato dovrebbe però essere effettuato a prezzi superiori a quelli di mercato, anche se difficilmente si arriverebbe ai prezzi di carico di Telco (in trasparenza, 1,5 euro per azione), che sono comunque circa il doppio delle attuali quotazioni di mercato.