Brunella Bolloli, Libero 13/11/2012, 13 novembre 2012
LA SETTA DEI POTENTI COLTA SUL FATTO: OGGI VERTICE A ROMA
Da ieri girano per Roma in van neri dai vetri oscurati. Sono stati avvistati a piazza Venezia, a via Nazionale con autisti ad aspettarli fuori dal Palazzo delle Esposizioni, a via del Babuino fuori dall’hotel de Russie. Chi sono? I potentissimi e riservatissimi membri del Gruppo Bilderberg, nato nel ’54 in Olanda, élite ristretta di personalità influenti in campo economico, politico e bancario.
I partecipanti trattano temi globali, dall’economia alla politica, alle questioni militari; a volte decidono i destini del mondo - per chi tifare e chi scaricare - e per farlo si incontrano un paio di volte all’anno in zone diverse del pianeta, dagli States alla Turchia. Ovviamente gli ammessi devono avere un curriculum adeguato e un invito scritto, altrimenti niente. Questa volta l’esclusivo club ha scelto la Città Eterna per tenere la sua 61esima sessione di lavori. Tema principe della discussione: il commissariamento dei Paesi euro più a rischio, cioè Italia, Spagna e Grecia. Praticamente una «gufata » in casa nostra, in uno dei momenti più difficili e drammatici per l’Italia e l’Europa. Sarà per questo che dal sito dell’associazione (che molti paragonano a una loggia massonica per il carattere di segretezza) manca ogni riferimento all’adunata odierna. Ultimo summit riportato: quello a Chantily in Virginia nel 2011. Pochissimieranoal corrente del vertice straordinario romano: forse solo il centinaio di ricconi membri della lobby mondiale in cui figura, ormai da anni, anche il nostro attuale premier Mario Monti. Ci ha pensato, però, il sempre informato Dagospia a svelare i piani della tre giorni para-massonica. Nella lista degli italiani che contano, invitati al prestigioso simposio, figurano, oltre a Monti, i tecnici della sua squadra: il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, il duo Elsa Fornero e Paola Severino, il titolare dell’Istruzione, Francesco Profumo (ma se dal suo entourage dicono che in agenda non vi è nulla del genere). Era stata invitata anche il ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri, ma pare sia l’unica ad avere declinato l’invito. Ci sarà, invece, Giuliano Amato, indicato nei documenti ufficiali come presidente della Treccani. Insomma, il governo è ben rappresentato alla tavolata segreta dei potenti che potrebbero decidere l’eurocommissariamento del Paese. Giorno clou: domani, quando si terranno i lavori con i big stranieri venuti apposta per discutere del nostro futuro. Alloggiano al De Russie, location di tutto rispetto, ma in questi giorni super- battuta da giornalisti e fotografi a caccia delle star del Festival del Cinema. Raccontano, infatti, che Marlieke de Vogel, segretaria organizzativa del Gruppo Bilderberg, sia sull’orlo di una crisi di nervi, visto che il summit è ormai di dominio pubblico. Pare, inoltre, che la calata improvvisa delle eminenti personalità abbia creato qualche problema ai Musei capitolini, costretti a chiudere in anticipo tutta un’ala per consentire la visita guidata del club dei potentissimi del mondo. Ma in Italia chi è il grande regista della tre giorni di Bilderberg? Trapela un nome solo: Telecom. E non è un mistero perché il numero uno Franco Bernabé è membro da tempo. Infatti lui non nega di essere del club. La cosa divertente, semmai, è che gli altri si trincerano dietro a un «no comment », «non saprei», «la faccio richiamare », «le mando un sms», «non è in agenda». Vale per Enrico Letta, che abbiamo invano cercato per chiedergli conferma della sua partecipazione almeno alla cena di stasera; vale per Lilli Gruber, che ci ha fatto rispondere da un’assistente; vale, ovviamente, per il capo del governo, che pur amando tanto questo genere di simposi tra banchieri di mezzo mondo (ne è membro) ha ritenuto di fare il misterioso. Assente, invece, il governatore della Bce, Mario Draghi. Al francese Henry de Castries, presidente del Bilderberg, Draghi ha detto che seguirà gli sviluppi da Francoforte, per la delicatezza dei temi trattati che lo coinvolgono istituzionalmente. Dunque, stasera dopo i musei, cena alla Terrazza Caffarelli addobbata di fiori, dicono per 10mila euro. Chi ci sarà? Forse Emma Bonino (membro), di sicuro l’ex sindacalista della Cgil e numero uno delle Ferrovie Mauro Moretti, Alberto Nagel, ad di Mediobanca, Angelo Cardani di Agcom, Federico Ghizzoniad Unicredito,Enrico Cucchiani di Intesa, Fulvio Conti dell’Enel, la presidente della Rai Anna Maria Tarantola, il neo presidente della Cir, Rodolfo De Benedetti, in forse il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco e Gabriele Galateri. Nella lista figura anche Enrico Mentana. Costo preventivato: oltre 100mila euro per circa 80 persone. Chissà chi paga...