Franco Canevesio, ItaliaOggi 13/11/2012, 13 novembre 2012
POSTE ITALIANE TENGONO VIVO IL MERCATO
[sono due pezzi]
[Sempre più richieste all’estero le minimoto elettriche tricolore]
Lo dicono i numeri: in un panorama devastante, la moto più venduta d’Italia da gennaio a settembre è stato il Piaggio Liberty 125 con 15.590 unità vendute, più di un re del mercato come la Yamaha TMax 530 (8.901 unità vendute, si veda articolo a pag. 39) e dell’Honda SH300 (7.000 esemplari).
Il merito del primato del Liberty va a una flotta aziendale, quella di Poste Italiane, che hanno rinnovato il parco moto ordinando i quasi 16mila Liberty con allestimento da lavoro. Il valore complessivo della fornitura, che include parti di ricambio e il ritiro dei veicoli usati in precedenza, supera i 35 milioni di euro. Quella delle Poste è una delle poche flotte aziendali composte da moto che circolano in Italia. Un’altra la fornisce sempre Piaggio a Tnt: l’anno scorso l’operatore privato della logistica ha acquistato 50 scooter Liberty 50 4T a basse emissioni di Co2 destinati al servizio a Milano (57 veicoli), Padova (34 scooter) e Firenze (59 scooter). Poi, più o meno niente. A utilizzare veicoli a due ruote sono, in Italia, soprattutto le pizzerie o i pony express (questi ultimi sempre meno numerosi, dopo il boom degli anni ’80) ma non sono cifre rilevanti. All’estero invece la cosa è diversa. La filiale olandese di Domino’s Pizza, secondo distributore mondiale del fast food alla mediterranea (con 9.700 punti vendita i 70 Paesi) ha rinnovato la flotta di scooter per la consegna di pizza a domicilio facendo un salto di qualità insperabile per l’Italia: ha rimpiazzato i vecchi scooter a benzina con quelli elettrici prodotti dall’olandese Zoevers.
Una soluzione ecologica, ma soprattutto economica: i costi di gestione della flotta sono diminuiti parecchio.
Come spesso accade, anche in questo caso gli italiani sono cattivi profeti in patria. Nel senso che se in patria non aumenta l’uso delle due ruote per le flotte aziendali, si producono ottimi veicoli per chi, oltreconfine, utilizza molto di più le flotte di scooter. Piaggio per esempio, rifornisce i servizi postali di parecchi Paesi, sia europei che non: in Austria, l’anno scorso ha consegnato alle locali Poste 90 esemplari del Piaggio Liberty elettrico. La padovana Oxygen, nata nel 2001 da una costola del colosso delle biciclette Atala, attualmente sviluppa, produce e distribuisce veicoli elettrici a due ruote. Il suo ultimo nato, il Cargo a batterie litio-ioni (costa 5.400 euro) a emissioni zero, l’ultimo modello di scooter elettrico indirizzato al piccolo trasporto, è stato adottato due anni fa dalle Poste Svizzere che ne hanno ordinato 2.000 unità dando luogo a quella che, al momento, è la flotta ecocompatibile a due ruote più grande del mondo. Il fenomeno ha preso piede, tanto che anche Correos, le poste spagnole, hanno ordinato i primi 30 Oxygen Cargo, punto di partenza per una svolta green a sud dei Pirenei. Curiosamente, questo piccolo veicolo in Italia ha poco mercato pur vantando una capacità di carico fino a 90 kg e un’autonomia di 120 km grazie al recupero dell’energia dalle frenate e batterie al litio che si ricaricano in circa 6 ore e mezzo. Caricabatterie e spina si trovano sotto la sella (in due ore si ricarica più del 50%). Oltre che dalle Poste svizzere il Cargo è adottato da quelle irlandesi, tedesche, inglesi e danesi e addirittura dalla polizia di New York. In Italia poco o niente. Giusto l’anno scorso l’azienda ha firmato un accordo con Repower Italia, operatore dell’energia che si rivolge alle piccole e medie imprese, per dare nuovo impulso alla crescita della mobilità sostenibile su due ruote. Tramite la partnership, Oxygen è riuscita a fornire il primo Cargosccoter a Tramezzino.it per il recapito a domicilio a emissioni zero dei tramezzini all’interno della città di Milano. (riproduzione riservata)
UE, NEL 2016 LE PRIME MOTO GREEN–
L’Ue spinge le due ruote, sono 30 milioni quelle che circolano nell’Unione, al rinnovamento non solo per migliorare la qualità dell’aria o la salute ma anche per tutelare le tasche e la sicurezza di tutti, motociclisti e non. Sul fronte sicurezza si parte da un dato: scooter e ciclomotori rappresentano solo il 2% del traffico Ue ma generano il 16% delle vittime della strada. Per rendere meno pesante il bilancio, il Parlamento Ue propone l’Abs di serie oltre i 51 cc (e non solo per le moto sopra i 125 cc come propone la Commissione). Inoltre, pugno duro contro i motorini truccati e obbligo per i costruttori di fornire tutte i dati sulla riparazione dei veicoli a concessionari e officine indipendenti in modo da assicurare interventi perfetti. Situazione difficile anche per l’ambiente. Le due ruote inquinano meno perché hanno motori più piccoli rispetto alle auto. Strasburgo chiede di ampliare ai ciclomotori le norme Euro 3 dall’1 gennaio 2016 e per la stessa data quelle Euro 4 ed Euro 5 alle grandi moto (e l’Euro 6 dal 2020). L’obiettivo è approvare il regolamento entro il 2014. (riproduzione riservata)
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