Giulia Zonca, la Stampa 12/11/2012, 12 novembre 2012
GENERAZIONE GOLF MANASSERO
& C POTERE AI VENTENNI–
[Matteo Manassero]
La rottamazione nel golf non serve, il cambio di generazione è già stato completato e il torneo di Singapore chiuso ieri è un chiaro manifesto per i ventenni che ormai comandano sul green.
Matteo Manassero, 19 anni, ha vinto la gara e Rory McIlroy, 23 anni, con un comodo terzo posto si è preso il titolo dello European Tour Race e ha incassato 1,27 milioni di dollari. Avrebbe dovuto aspettare il prossimo torneo se non fosse stato per l’italiano che in una maratona di 8 ore contro il veterano Louis Oosthuizen (in realtà solo trentenne, ma già considerato matusa) l’ha spuntata all’ultimo colpo. Sorpasso sul campo e in una classifica più globale. Solo un paio di anni fa la stella era Tiger Woods e i suoi rivali gente in media più vecchia di lui, ora, un baby prodigio dopo l’altro, il parco favoriti è stato stravolto e secondo gli stessi campioni «è un divario destinato ad aumentare», parola di Woods. È il golf che cambia faccia e diventa sempre più tecnico, aggiunge al talento la prova di traiettoria dello swing e altri tecnoallenamenti con cui i ragazzini crescono. L’ultima ondata vince e comunica. Hanno sponsor che interessano ai coetanei e non solo orologi per milionari e twittano da profili ammiccanti. Alla voce McIlroy si legge: «Colpisco una piccola palla bianca in un campo», giusto per allontanarsi al primo sguardo dallo stereotipo del serioso professionista. In più nella foto c’è un immagine furbetta guancia a guancia con la fidanzata Caroline Wozniacki, stella del tennis e prova che il mondo delle 18 buche si è allargato. Prima i più forti del circuito stavano più o meno in cattività, oggi fanno parte della comunità sportiva e il posto alle Olimpiadi facilita l’apertura.
I ventenni sono anche bandiere, Manassero parlò come ambasciatore della specialità al comitato olimpico prima del voto per aggiungere il golf al programma di Rio 2016 e McIIroy, con anticipo imbarazzante, è già stato nominato futuro portabandiera dell’Irlanda del Nord. Piacciono, rappresentano e trascinano. Il fenomeno è globale: Ryo Ishikawa, astro giapponese, ha 21 anni, stessa età dell’altro idolo orientale, il sudcoreano Seung-Yul Noh. Tutti con l’iphone nella sacca delle mazze, il coraggio di cambiare tattica, ferri e colori (osano persino con il rosa) e tutti preparati alla rivalità. Manassero ha vinto il terzo torneo in carriera, è appena entrato nella top 50, e dietro di lui c’è già chi gli frega i record. Guan Tianlang, 14 anni, sarà il più giovane a partecipare a un Masters, si è guadagnato il diritto di giocare ad Augusta il prossimo aprile e toglie il primato proprio a Manassero che si piazzò in una gara da grandi a 16 anni. Andy Zhang, altro quattordicenne, è già entrato agli UsOpen e fa imbestialire la vecchia guardia con la sua preparazione al simulatore e Lydia Ko, a 15 anni, ha già vinto l’L.P.G.A. Tour. Fanno in fretta e hanno una missione, stravolgere la percezione del golfista, come spiega Manassero: «Questo non è uno sport da vecchi, non è uno sport da ricchi e non è uno sport da pigri».