Greta Sclaunich, CorrierEconomia 12/11/2012, 12 novembre 2012
WEB. MENO CINGUETTII, PIU’ FINANZA. DORSEY SFODERA LA CARTA DI CREDITO
Con Twitter ha rivoluzionato il modo di comunicare: grazie al social di microblogging ha messo tutti in contatto con tutti, a colpi di 140 caratteri e hashtag. Con Square, Jack Dorsey ha alzato ancora l’asticella: «Voglio che l’esperienza del pagamento sia così agevole che il cliente, uscito dal negozio, nemmeno si ricordi di avere speso i soldi». Con questa frase l’ideatore di Twitter ha sfidato il suo staff nel 2010, a un anno dal lancio della piattaforma per il pagamento via apparecchi mobili. A tre anni dalla nascita, Square è passata da 10 a 250 occupati ed è stata valutata più di tre miliardi di dollari (due miliardi di euro). Adottata da un milione di commercianti statunitensi, ha Visa tra gli investitori. Torna così in prima fila Dorsey, 35 anni, che di Twitter era finito nelle retrovie. C’è chi vede in lui l’erede di Steve Jobs, il padre di Apple.
Gli inizi ad Oakland
La sua carriera è cominciata sul pc di casa: a 13 anni, appassionato di geografia, scoprì che grazie all’informatica poteva costruire le sue mappe personali. E la sua prima società, costruita nel 2000 a Oakland, si occupava difatti di software per organizzare i trasporti. Da qui nasce la necessità di comunicare in tempo reale sul web che porterà, nel 2006, al lancio di Twitter insieme con i cofondatori Evan Williams, Biz Stone e Noah Glass. Sulla carta, Dorsey è stato prima amministratore delegato e poi, dal 2008, presidente della società. Ma, di fatto, Williams e Stone lo avevano estromesso quasi subito dai ruoli operativi diventando, inoltre, i volti pubblici del sito. L’errore, in parte, era stato proprio di Dorsey: «Consideravo Twitter la società di Williams, era lui che l’aveva fondata: io mi sentivo solo quello che aveva avuto una buona idea». Nel frattempo, di buona idea da sviluppare ne aveva avuta un’altra: nel 2009 un vecchio amico, con cui aveva lavorato da adolescente in un laboratorio di vetro soffiato, si era lamentato di essersi fatto sfuggire un buon affare perché il potenziale cliente poteva pagare una sua creazione solo con la carta di credito e lui non aveva gli strumenti per accettarla. Ma — questa l’intuizione di Dorsey — perché uno smartphone non potrebbe elaborare anche i pagamenti con le carte di credito? Ed ecco Square: un adattatore quadrato, da collegare allo smartphone tramite il connettore jack e con il quale leggere la carta di credito.
Le commissioni
Un gioco da ragazzi, e infatti i problemi più che tecnologici sono stati burocratici: all’inizio è stato difficile ottenere i permessi da Visa e Mastercard, ma l’idea alla fine li ha convinti. Forse perché Square trattiene il 2,75% del valore della transazione, girando però, pare, gran parte di questa commissione alle emittenti delle carte (il dato non viene reso pubblico). Il metodo, copiato da società affermate come PayPal e VeriFone, per Dorsey è però già sorpassato. Nel frattempo, infatti, ha lanciato l’applicazione Pay with Square che consente di pagare con un’app, eliminando l’adattatore.
Con Square l’obiettivo è alto: superare, nei prossimi mesi, i cinque miliardi di dollari (circa 3,9 miliardi di euro)in transazioni, espandendosi fra i piccoli commercianti. Nel frattempo, Dorsey ha anche vinto la sua battaglia con Twitter: da un anno è stato richiamato in azienda (con mansioni legate soprattutto al design) da Dick Costolo, l’amministratore delegato che ha sostituito Williams, uscito nel 2010.
Fino a qualche settimana fa, le giornate di Dorsey erano rigidamente scandite: la mattina a Twitter, il pomeriggio a Square e viceversa, a giorni alterni. Dall’inizio di ottobre, però, sul social di microblogging si concentra solo un pomeriggio a settimana. Una ferrea organizzazione è rimasta nella divisione quotidiana dei compiti: lunedì Dorsey si dedica al management, martedì allo sviluppo dei prodotti, mercoledì a marketing e comunicazione, giovedì ai partner e allo sviluppo. Il venerdì, spazio all’azienda mentre il sabato è per strategico o eventuali interviste.
Domenica, strano ma vero, si riposa anche lui.
Greta Sclaunich