Guia Soncini, www.guiasoncini.com, 11/11/2012 ore 02.11, 11 novembre 2012
Lei ha delle spalle che rendono sorde a qualunque dichiarazione faccia: voglio solo sapere chi è la sua trainer
Lei ha delle spalle che rendono sorde a qualunque dichiarazione faccia: voglio solo sapere chi è la sua trainer. Quel che è peggio, dopo otto minuti in cui le guardi le spalle, si alza per fare una gara di flessioni. Ovviamente vince. Contro Jon Stewart ma, quel che è più ugotognazzico, contro il terz’incomodo ai margini dell’inquadratura. Quello che, quasi un anno dopo, avremmo appreso essere il marito cornuto. Sono tutti abbastanza convinti che ci sia materiale d’indagine in una lettera pubblicata quest’estate sul magazine del New York Times. Solo che quella lettera lì non sta in una posta del cuore, sta in una rubrica che si chiama The Ethicist, scritta da quel gigante di Chuck Klosterman. La probabilità che Chuck Klosterman pubblichi vere lettere di veri lettori, invece di dissertare di morale nella forma che più gli piace, è più o meno pari a quella che io, quando tenevo una rubrica scritta in forma di dialoghi, usassi le chiacchiere del bar sotto casa. Naturalmente, col mio formidabile intuito per la notizia, verrò smentita a stretto giro e già domani ci saranno interviste di Klosterman che ammette d’aver co-cospirato (può salvarmi dal mio non vedere la notizia solo la renitenza di CK a dare interviste). Per ora, trovo sublime che, dopo una giornata di centinaia di tuìt che gli chiedono conto, ricompaia su Tuìtter – lui che lo usa pochissimo e avrebbe potuto approfittarne, far finta di non aver risposto perché non aveva visto le domande – scrivendo una roba di football (almeno così credo d’aver capito guglando, ma sono pur sempre femmina, non contate sulla mia comprensione dei commenti sportivi, magari è una roba in codice). Non bastasse All in, il titolo assai perculabile della biografia del fedifrago scritta dall’amante, pure i capitoli non scherzano. Dico: ce n’è uno che si chiama Anaconda. Dai, allora lo fate apposta. La donna con le spalle larghe, come una Bollitrice di Conigli qualunque, avrebbe fatto scoppiare il casino mandando mail di minacce a un’altra amante (‘mazza che energia ‘sto generale), la quale spaventata sarebbe andata all’Fbi, dove avrebbero indagato pensando (innocenti, piccini) che la posta del generale fosse stata hackerata, e ci avrebbero invece trovato la normale corrispondenza tra amanti (autoscatti di lui barzotto e lei biotta, immagino: in effetti quasi capisco la perdita di autorevolezza e la necessità di dimettersi). D’altra parte lei gliel’aveva fatto dire, che Everyone on the team is mission critical. Ma soprattutto, amo questa storia perché dimostra che ho sempre avuto ragione a dirvi che Homeland era una cagata, e non perché, riguardo agli scambi di fluidi tra la Cia e l’esterno, abbia un’immaginazione troppo spericolata: perché non ce l’ha abbastanza.