Massimo Lugli, la Repubblica 9/11/2012, 9 novembre 2012
RAGAZZA DEL LAGO, I DUBBI SULLA VERSIONE DI MARCO
Nessuna droga nel sangue di Federica. I test sugli stupefacenti, come quelli sull’alcol, sono negativi. La sedicenne morta la notte di Halloween sulla riva del lago di Bracciano era perfettamente sobria. Un’indiscrezione filtrata dal muro di riserbo che circonda il giallo e che nessuno conferma, ma sembra sicura. Anche il fidanzato, Marco Di Muro, indagato per morte in conseguenza di altro reato (un atto dovuto per consentire alcuni accertamenti tecnici alla presenza del difensore, Nicola Sciortino) era risultato negativo sia all’alcol che alle droghe e, di conseguenza, l’ipotesi iniziale di una notte di sballo finita in tragedia viene definitivamente accantonata. Restano le tante domande senza risposta che pesano su un giallo ancora tutto da risolvere, a cominciare proprio dalla causa del decesso.
IL MALORE
«Morta per cause naturali», questo il responso dell’autopsia. Il professor Stefano Moriani non ha rilevato sintomi di infarto, ictus o sincope. Nei polmoni non c’era acqua né sabbia e quindi l’annegamento è escluso. Il corpo non è stato trascinato sulla sabbia. Come è morta Federica? Escluso ogni tipo di violenza, la ragazza è stata stroncata da un malore fulminante che ha causato l’arresto cardiocircolatorio. I carabinieri del maggiore Ciro Conte stanno controllando anche la documentazione sanitaria sul “piccolo male” di cui la sedicenne aveva sofferto da bambina. Si tratta di una lieve forma di epilessia che non uccide, ma
che va comunque tenuta sotto controllo e provoca momenti di assenza, confusione e, a volte, svenimenti.
IL CELLULARE
Il telefonino della ragazza era nella borsa di tela chiara, mai ritrovata. Secondo chi indaga, potrebbe essere finita nel lago, quando l’adolescente è crollata con la faccia in avanti, sulla battigia. I sommozzatori non l’hanno recuperata, ma sono entrati in acqua solo tre giorni dopo la tragedia. La borsa potrebbe essere nascosta tra alghe e melma, magari a pochi metri dalla riva a meno che qualcuno non l’abbia presa. Ma chi? Perché?
L’ORA DEL DECESSO
Quando è morta Federica? È un particolare fondamentale per ricostruire l’accaduto, ma il medico legale non è potuto andare oltre un’indicazione generica: intorno alle 4 del mattino. L’ora precisa è praticamente impossibile da stabilire. Contenuto gastrico,
rigor mortis, temperatura corporea ed esterna, eventuali insetti necrofagi, non sono mai fattori matematici.
LE TELECAMERE
Nel tratto che va dai pressi dell’abitazione della madre, Rossella, al punto dove è stato ritrovato il corpo (circa quattro chilometri) ci sono diverse telecamere di sicurezza. Alcune immagini sembrano promettenti, ma il buio e la pioggia ne compromettono la qualità. I filmati sono stati inviati al Ris che sta lavorando con uno speciale software per “ripulirli”. I consulenti scientifici stanno lavorando sulla muscolatura della ragazza per stabilire se, negli ultimi tempi, aveva camminato molto. Possibile che Federica abbia percorso il tragitto (almeno 45 minuti) a piedi, sotto la pioggia e nel freddo? Un testimone, però, l’ha vista camminare da sola intorno alle 3 di notte e quindi l’ipotesi non può essere scartata.
LE TELEFONATE
I cellulari dei due ragazzi restano muti per gran parte della notte. L’unica certezza è il messaggio che Marco manda su Facebook alle 4 di notte: «Abbiamo litigato ma ti amo». I due non avevano l’abitudine di parlare a lungo al telefono, anche per non spendere troppo. Il fidanzato (ma questa è solo un’ipotesi investigativa) potrebbe essere uscito da casa dopo aver mandato la mail per cercare Federica e riconciliarsi con lei e potrebbe averla incontrata di nuovo, ma nessun testimone lo ha visto.
LA FESTA
L’interrogatorio di Marco e del ragazzo che era uscito con lui e Federica è top secret, ma dal poco che si sa Federica avrebbe detto al fidanzato che voleva incontrare alcune amiche per andare a una festa di Halloween. Nei locali del paese, quella sera, ce n’erano parecchie e in particolare una al Cuba Libre, un bar-ristorante a pochi metri dal punto dove è stato ritrovato il cadavere. Nessuno, però, ha visto la sedicenne.
MAGHI E VEGGENTI
Mentre i carabinieri continuano ad ascoltare decine di persone, c’è chi ha già risolto il caso. Si tratta di maghi, veggenti e sensitivi che, attirati da una facile pubblicità, si stanno offrendo come consulenti agli investigatori. I militari hanno rifiutato, senza eccezioni.