Alberto Mattioli, La Stampa 9/11/2012, 9 novembre 2012
PARIGI VUOLE TASSARE LA NUTELLA CON UNA GABELLA SULL’OLIO DI PALMA
La «tassa sulla Nutella» fa discutere i politici, irrita gli industriali, preoccupa i consumatori e divide una volta di più i socialisti. Tutto nasce da un emendamento votato mercoledì dalla Commissione Affari sociali del Senato nell’ambito della legge sul finanziamento del welfare. Il senatore socialista Yves Daudigny ha chiesto e ottenuto un’addizionale di 300 euro su ogni tonnellata di olio di palma, che è uno degli ingredienti della crema spalmabile griffata Ferrero e abbondantemente spalmata in tutto il mondo. Finora in Francia la tassa è stata di 98,74 euro a tonnellata, quindi se l’emendamento diventasse legge la gabella sull’olio di palma aumenterebbe del 300%.
Naturalmente, Daudigny la giustifica con i presunti effetti nocivi dell’olio di palma sulla salute, sia quella degli esseri umani che quella della natura. Sarebbe «un segnale indirizzato alle industrie agroalimentari perché sostituiscano a questi olii delle nuove composizioni più rispettose della salute umana». Il senatore ha anche fatto i conti in tasca alla Ferrero e ai consumatori: la tassa comporterebbe un aumento di 30 centesimi per ogni barattolone di Nutella da cinque chili, che attualmente in Francia costa circa 37 euro.
Ferrero Francia ha subito ribattuto spiegando che l’olio «non contiene delle materie grasse idrogenate il cui carattere nocivo sia effettivamente riconosciuto», insomma è buono e non fa male. E il presidente dell’Associazione nazionale delle industrie alimentari, Jean-René Buisson, ha gettato olio (di palma) sul fuoco definendo «punitiva» l’idea e «scandaloso» l’emendamento.
I socialisti non hanno perso la bella occasione per dividersi. La ministra degli Affari sociali, Marisol Touraine, ha espresso riserve sulla proposta del compagno Daudigny, spiegando con normale buonsenso che se «è normale occuparsi dell’effetto sulla salute dell’olio di palma, non sono certa che un emendamento puramente finanziario sia l’occasione giusta per aprire il dibattito». Invece il suo collega del Bilancio, Jérôme Cahuzac, è piuttosto favorevole, ma più ragioni ecologiche, le «deforestazioni massicce» necessarie per coltivare le palme. Però anche Cahuzac, il Quintino Sella di Hollande, ammette che un rincaro del 300% è in effetti «spettacolare». La «tassa Nutella» potrebbe rendere 40 milioni all’anno. Ma la sua approvazione non andrà liscia come l’olio.