Andrea Scanzi, il Fatto Quotidiano 8/11/2012, 8 novembre 2012
“TE LO GIURO, HA VINTO ROMNEY!” LE SUPERCAZZOLE ELETTORALI DELLA TV ITALICA
Rai, Mediaset, La7, Sky. La tivù italiana ha seguito massiccia-mente la notte delle elezioni americane. Disposti al martirio pur di adempiere al proprio dovere, si sono avvistati non pochi maratoneti dell’etere. In alcuni casi ubiqui. Maurizio Molinari era contemporaneamente a Porta a Porta e La7. Quando la seconda provava a mettersi in collegamento, lui parlava con Bruno Vespa. E viceversa. Stefano Menichini, direttore di Europa, si incatenava a Rai3: Agorà, Linea Notte, forse anche alle falde del Kilimangiaro. Le fazioni degli obamiani si scontravano virilmente con le truppe nemiche. L’inviato di Rai1, fino alla fine, ripeteva che aveva vinto Romney. Di rimando Molinari, quando riuscivano a beccarlo tra un incrocio satellitare e l’altro, replicava – con fare solenne – che “Obama andrà a cena”. Evento oggettivamente storico, anzi rivoluzionario. A risultati acquisiti, politici nostrani sgomitavano per dire la loro a Omnibus e Agorà. Frasi sature di saggezza (tipo “In bocca al lupo a Obama”). Enrico Letta ricordava a Maurizio Lupi (rischiando quindi di parlare da solo) che Romney si è complimentato con il vincitore, mentre Berlusconi nel 2006 accusò Prodi di broglio. Lupi, non capendo la domanda, ripiegava sulla variante supercazzola, asserendo tutto e niente. Corrado Augias tentava di elevare il tono, alludendo alla ferocia della campagna elettorale dei conservatori per poi azzardare un parallelismo con “l’anti-politica” italiana. Nel frattempo Rai1 trasmetteva un’intervista a Mario Monti, spumeggiante come una gazzosa lasciata aperta al sole.
ALTRO JOLLY della nottata, ma pure del pomeriggio, era Walter Veltroni. Professione kennediano. Egli correggeva Mentana su “proiezioni o somme di voti” e – soprattutto – tramutava la Florida in Florìda, con l’accento sulla “i” tipo brano ebbro di Capossela (“Ahi, regina do Florida, baila con mi toda mi vida”). Poi, vinto dalla stanchezza e dopo congruo riposo, rispuntava a Parodi Live. Infaticabile.
Il vincitore della notte non era però Veltroni, e neanche Obama, bensì Giuliano Ferrara. Talento straordinario : quando sa di avere torto, o di avere preso una cantonata siderale (“Vince Romney”), la butta in vacca. Nella notte, fino alle 3, è stato ospite di Mentana. Con lui c’erano Carlo Rossella, il più serio. Corra-do Formigli, il più insonne (è rimasto fino alle 8 e 15 del mattino). Alberto Alesina, il più impalpabile (anche perché se n’è andato presto). In collegamento, Lucia Annunziata. Ciclicamente Ferrara ripeteva: “Secondo me la Annunziata potrebbe darci un’altra falsa notizia”. Poi stramazzava sulla coscia di Rossella, con comprensibile ilarità dello studio (tranne Formigli, serissimo). La Annunziata non è riuscita a glissare: “Mi permetto di dire a Giuliano che è un perfetto cretino. Vai a quel paese, queste tue battute sono insopportabili”. L’invettiva non otteneva i risultati sperati, perché tutti ridevano ancora di più. “Non me ne frega niente di un’amicizia come questa. Devi fare i compiti a casa, zitto e ascolta. E tutti voi non alzate neanche un sopracciglio per stigmatizzare”. Fiume in piena: “Tu Enrico hai stigmatizzato questa situazione col tuo solito sorriso. Vi piacete moltissimo, io invece vi amo tutt’e due ma queste cose non le sopporto”. Niente da fare: l’ilarità cresceva (sempre tranne Formigli, serissimo).
CON ANTICO gusto per la guittezza, Ferrara insisteva: “Non vorrei che Rossella venisse meno, quindi lo porterei via a casa. Lo vedo abbastanza provato”. In realtà quello stanco era lui (“Ho un sonno bestiale”).
Prima di eclissarsi, Ferrara ha ulteriormente alzato l’asticella del plateale, maneggiando una banconota da 100 euro e una busta: “Ho perso la scommessa con Mentana su chi vinceva”. Mentana ha inseguito un po’ di serietà, poi è esploso in una sghignazzata ancora più forte. Lui e non solo lui. Praticamente tutti, ospiti e spettatori (ma sempre con l’eccezione di Formigli, serissimo). Il meglio deve ancora venire, l’ilarità è già arrivata.