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 2012  novembre 09 Venerdì calendario

I FALSARI PREFERISCONO I PEZZI DA 20 E 50


Un caffè veloce in un bar affollato o magari un quotidiano comprato di corsa in una edicola della stazione. Basta poco per piazzare soldi falsi, meglio però se sono di taglio medio. Sarà per questo forse che i falsari prediligono le banconote da 20 euro. A dirlo sono le statistiche europee. Nei primi sei mesi di quest’anno, il primo posto dei falsi lo occupa il biglietto da 20 euro, seguito dai tagli da 50 euro. In pratica fra le banconote ritirate perchè fasulle, quasi una su due è del valore di 20 euro (42,5%) mentre per i pezzi da 50 euro si arriva a una su tre (34,5%).

Insieme questi due tagli coprono più di tre quarti di tutte le falsificazioni venute alla luce nel primo semestre. Basso invece l’interesse per i tagli da 200 forse perchè ne circolano meno. Qui si presenta un falso ogni 40 pezzi ritirati (2,5%). Stessa sorte anche per i più piccoli tagli da 10 euro (2,5%), poco apprezzati dai falsari. Quasi del tutto ignorate la carta da 5 e da 500 euro. A entrambe va lo 0,5% del mercato delle zecche illegali che quasi sempre fanno tutto il lavoro in casa: la quasi totalità delle falsificazioni ritirate (97,5%) è infatti stata scoperta nell’area euro. Il fenomeno dei falsi è comunque in diminuzione. Rispetto all’anno scorso i primi sei mesi dell’anno hanno mostrato un calo del 15% delle banconote europee contraffatte. Da un totale di 298mila pezzi di carta si è scesi ai 251mila dei primi sei mesi del 2011. Un regresso costante. Nel 2009 c’erano stati 413mila ritiri di falsi. In tre anni si sono ridotti di 160mila unità. E la media è comunque marginale se confrontata ai 14,6 miliardi di banconote circolanti nell’area europea.

E in Italia? Anche da noi circolano meno soldi tarocchi. Il calo però, nonostante sia continuo, è meno marcato che nel resto d’Europa. I dati del Tesoro parlano infatti di un regresso dei casi registrati nel 2011 che è stato del 7,7% sul 2010. Decisamente inferiore alle percentuali europee del 15%.

Nel dettaglio: in Italia l’anno scorso si sono segnalati 70.824 casi (che includono anche le monete) contro i 76.763 dell’anno prima. C’è da dire che i gusti dei falsari nostrani sono in linea con il resto d’Europa. Sui tagli più scelti c’è piena sintonia. I numeri del 2011 sul fenomeno, dicono infatti che anche da noi la cartamoneta più contraffatta è proprio quella da 20 euro (46mila pezzi in un anno), tre volte di più di quanto succede con i pezzi da 50 (15mila). Da noi però è molto spacciato anche il pezzo da 100 euro (18mila) che supera di poco i tagli da 50. C’è poco interesse per tagli supermini e maxi: i piccoli 5 euro non piacciono neanche da noi. Sono solitari nelle classifiche della contraffazione con soli 250 biglietti fasulli scoperti nel 2011 qui in Italia. Un destino condiviso con i bigliettoni da 500.