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 2012  novembre 09 Venerdì calendario

QUANDO NON SERVONO 955 PASSAGGI LA RIVINCITA DEL CALCIO IN VERTICALE


Viviamo nella meravigliosa epoca del possesso palla, segnata dal tiqui taca del Barcellona poi impiantato su scala nazionale nella Spagna e imitato più o meno bene e più o meno fedelmente in tutto il continente. Ma sotto le ceneri del guardiolismo ha continuato a covare un’idea di calcio diametralmente opposta, quella che fummo noi a esportare nel mondo intero: difesa e contropiede, attacchi verticali e non orizzontali. Non conta, in pratica, quante volte la palla venga toccata, ma quanto tempo occorra per trasferirla da un’area all’altra: meno ne passa, meglio è. La rivincita del cosiddetto “calcio passivo”, quello che si adatta all’avversario anziché riferirsi a un modello prefissato, è stata avviata dal Chelsea, che ha vinto l’ultima Champions a colpi di classe, catenaccio e fortuna. E l’altra sera il Barcellona ha di nuovo perso alla medesima maniera, stavolta non contro campioni come Drogba bensì in casa dei baldi ragazzoni del Celtic: corsa, muscoli, cuore e un solo giocatore, il greco Samaras, con una valenza tecnica internazionale. Gli scozzesi hanno battuto per 2-1 i catalani con un miserrimo possesso palla del 16 per cento. Secondo
l’analisi di whoscored.com su dati Opta, il Barcellona ha stabilito un record del tutto inutile: 955 passaggi, dieci al minuto. Troppi, decisamente.
In questa Champions, le quattro squadre con il minor possesso palla sono tutte in corsa per il passaggio agli ottavi: si tratta di Cluj (29,6%), Celtic (32,5%), Olympiacos (39%) e Borussia
Dortmund (39,8%). In pratica, tre fra le formazioni più deboli, quindi costrette a una strategia difensiva dalla loro condizione di inferiorità, e una invece tra le migliori, il Borussia di Klopp, che però sta probabilmente anticipando la tendenza prossima ventura: il calcio sta già assorbendo il modello tedesco, manovra molto rapida, assolutamente verticale, a tratti vorticosa. Perché riesca al meglio servono grandissima organizzazione e anche qualità tecniche eccellenti: la velocità è nulla senza controllo. Gli italiani, invece, faticano a esportare il loro modello, qualunque sia: Milan e Juve sono le due squadre che fanno più possesso palla in serie A (60 e 58 per cento) mentre in Champions i bianconeri scivolano al ventesimo posto (49,4) e i rossoneri al ventunesimo (48,3). Non sanno essere né Barcellona né Celtic, e infatti non hanno certezze sui loro destini.