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 2012  novembre 07 Mercoledì calendario

La première dame piantagrane a un passo dal licenziamento - «Non una vera première dame », ma una pian­tagrane, «una bomba disinnescata»

La première dame piantagrane a un passo dal licenziamento - «Non una vera première dame », ma una pian­tagrane, «una bomba disinnescata». La legge del con­trappasso dantesco si abbatte su Valérie Trierweiler proprio nel momento in cui la first lady france­se se ne sta chiusa in un silenzio forzato, o meglio forzoso - un dik­tat impostole da Hollande? - pro­prio mentre la compagna del pre­sidente è ormai un passo indietro rispetto alla vita pubblica di lui. Eppure, come sempre più spesso accade nella Francia degli intrec­ci mediatico- politi­co- amorosi, a ti­rarla per la giac­chetta facendola tornare - suo mal­grado- sotto i riflet­tori, è la biografia in uscita oggi sul suo edito­re, fra gli uomini più ricchi e potenti di Francia: «Arnaud Lagar­dère, l’erede che voleva vivere la sua vita», della giornalista Jacque­line Rémy. Le dichiarazioni su Valérie risalgono al mese di giu­gno, ma sono sufficienti a manda­re all’aria l’operazione sobrietà in corso all’Eliseo. Quando si fa il no­me della first lady che da oltre vent’ anni lavora per Paris Match - edi­to dal gruppo Lagardère, e setti­manale su cui ancora oggi la Trie­rweiler tiene una rubrica nelle pa­gine culturali che ha provocato non poche polemiche - quando cioè la giornalista chiede all’edito­re se avere la first lady in redazio­ne sia positivo, il patron della testa­ta sembra saltare sulla sedia: «Stai scherzando? Finora non ha provo­cato altro che guai». Una battuta che, seppur frutto di una posa probabilmente scontata o studiata - finisce per relegare la figura del­la première dame a quella di piantagra­ne. E che si somma a un retroscena an­cor più velenoso rive­lato dall’editore ami­co «fraterno» di Sarkozy­come lui stesso si definisce nel­la biografia - ma inevitabilmente vicino a tutta la politica francese. Lagardère racconta della sua vo­lontà di mettere alla porta la gior­nalista entro la fine dell’anno per evitare un conflitto di interessi do­po l’elezione di Hollande. D’altra parte, durante la campagna eletto­rale, madame Trierweiler si era in­furiata per la copertina «sessista» dedicata a lei e al compagno in odor di Eliseo senza alcun preavvi­so. E aveva minacciato: «Non fare­mo più alcun servizio col grup­po ». Ma ecco la rivelazione. Lagar­dère­sarebbe tornato sui suoi pas­si non solo per il rischio boicottag­gio da parte della nuova coppia presidenziale ma soprattutto per l’intervento del neopresidente in persona: «Il capo dello Stato avrebbe spiegato che (Valérie, ndr ) non era veramente première dame». Un colpo durissimo per l’orgoglio della compagna. Tanto più duro perché arrivato proprio dal presidente, seppur a fin di be­ne, cioè per fare in modo che la compagna tenesse il suo lavoro. Una dichiarazione che in poche battute sminuisce il ruolo pubbli­co e privato della Trierweiler. Ed ecco tornare la legge del contrap­passo. L’immagine della giornali­sta affermata, di grande fama e grande fiuto politico- che ha cono­sciuto Hollande proprio mentre copriva le cronache del Partito so­cialista- la donna che una volta ap­prodata all’Eliseo avrebbe dovuto conoscere e districarsi nel palud­a­to mondo dei media e della politi­ca, finisce schiacciata dalle dichia­razioni private del suo compagno - chiamatelo se volete, gossip poli­tico - rilanciate e amplificate dal­l’ambiente nel quale ha navigato per almeno un quarto di secolo. Messa all’angolo peggio di una ou­tsider come l’ex first lady Carla Bruni, che oggi può permettersi il lusso di tornare alla sua musica e stare lontana dalle beghe di palaz­zo. Ed ecco l’ultima batosta per madame Trierweiler: descritta co­me una donna «che fa fatica a trat­tenere i suoi stati d’animo » e che è considerata-spiega l’autrice del li­bro senza citazioni testuali - una «bomba disinnescata» dai vertici del gruppo editoriale per il quale la first lady ancora lavora e dall’en­tourage dello stesso presidente. Quanto basta perché la prima giornalista salita all’Eliseo peri­sca come una comparsa qualsiasi sotto i colpi della stampa e dell’edi­toria di cui un tempo era protago­nista. Le dure frecciate che arriv­a­no oggi rischiano di far ancora più male dell’ultima sparata anti­pre­mière dame , quella che nel libro «Entre deux feux», in cui si raccon­ta di una presunta relazione paral­lela tra lei, Hollande e un ex mini­stro di centrodestra sposato, la de­scrive come «un cocktail di gelo­sia, vendetta e calcolo politico». Se così fosse, i conti negli ultimi tempi proprio non tornano.