Massimiliano Scafi, il Giornale 7/11/2012, 7 novembre 2012
Sondaggi a picco, Napolitano in minoranza - Turco chi? Turco Maurizio forse, quel deputato radicale che da 50 giorni è in sciopero della fame e che ora parte all’attacco di Giorgio Napolitano, cioè del «satrapo mesopotamico» che vuole cambiare la legge elettorale alla faccia delle disposizioni del Consiglio d’Europa
Sondaggi a picco, Napolitano in minoranza - Turco chi? Turco Maurizio forse, quel deputato radicale che da 50 giorni è in sciopero della fame e che ora parte all’attacco di Giorgio Napolitano, cioè del «satrapo mesopotamico» che vuole cambiare la legge elettorale alla faccia delle disposizioni del Consiglio d’Europa. Toni alti, parole dure: al Quirinale però non si scompone nessuno e il Turco può tranquillamente mettersi in fila. Se Di Pietro è un abbonato, la Lega ha sempre un posto prenotato in prima fila. Quanto a Grillo, nemmeno le sue sparate contro il capo dello Stato fanno più notizia. Semmai a preoccupare il Colle potrebbero essere i risultati di un sondaggio realizzato alla fine di ottobre: ebbene, mentre la popolarità di Monti crolla, per la prima volta in sette anni anche il gradimento degli italiani per Napolitano, sorprendentemente, sarebbe sceso sotto la soglia minima del cinquanta per cento. Numeri amari, dunque. «Quale è il suo giudizio sull’operato del presidente della Repubblica?», questa è la domanda che la Spincon tra il 26 e il 29 del mese scorso ha rivolto al suo campione. Il 18,2 per cento dei quasi 1.500 intervistati ha risposto «molto positivo» e il 28,7 «positivo». Sommati, fanno il 46,9 per cento. Gli scontenti arrivano, invece, al 53,1 per cento e si dividono nel 27,6 che considera «molto negativa» l’attività del capo dello Stato e il 25,5 che si limita a un «negativa». I sondaggi, si sa, vanno maneggiati con cura. Se questo della Spincon , rilanciato da Dagospia , fosse davvero attendibile, significa che Napolitano forse sta pagando qualcosa a sinistra, dopo il braccio di ferro con la procura di Palermo che lo aveva intercettato e il conflitto di poteri sollevato davanti alla Corte Costituzionale. Ma probabilmente ancora di più il presidente sta scontando l’appoggio a Mario Monti e ai suoi impopolari tagli, la rete di protezione istituzionale con cui ha avvolto il gabinetto dei tecnici e il suo attivismo sopra e sotto traccia a favore di un SuperMario bis dopo le elezioni. Del resto, per avere una conferma basta leggere le risposte alla seconda domanda del test «Quale è il suo giudizio complessivo sull’operato del presidente del Consiglio Mario Monti?», si chiede. Qui i perplessi crescono, e di parecchio. Solo l’8,4 per cento degli intervistati dice «molto positivo» e il 28,4 «positivo», il che vuol dire che soltanto il 36,6 per cento degli italiani approva il lavoro del Professore. Mentre il 25,5 per cento lo valuta «negativo» e addirittura il 27,6 «molto negativo». Quindi, stando alla ricerca,quasi due cittadini su tre non vedono l’ora che Rigor Montis, come lo chiama Grillo, liberi la scena. Le cose non cambiano, anzi peggiorano, se si prende in considerazione il governo nel suo complesso: appena il 28,4 per cento del campione, riferisce la Spincon , lo promuove e un misero 2,8 ne dà un giudizio «molto positivo». Sette italiani su dieci sono dunque scontenti dell’attività dell’esecutivo dei tecnici. L’ultima domanda del sondaggio riguarda l’intenzione di voto. Viene fuori che se si andasse alle urne oggi il Pd con il 27,5 per cento sarebbe il primo partito, anche se in leggera flessione. Avrebbe comunque undici punti in più del Pdl, fermo al 16,2 e supererebbe di un soffio dal Movimento Cinque Stelle, 16,4. Buoni risultati previsti per la Lega, 7,6, Sel, 4,9, e la Destra, 4,6. L’Udc si fermerebbe al 5,3 e l’Idv al 3,9. Tutto non sembra però non increspare le acque del Colle. Napolitano in questi giorni ha visto i presidenti delle Camere e ha ricevuto Alfano, Bersani e Casini, una sorta di consultazioni informali durante le quali ha insistito nella moral suasion a favore di una riforma elettorale, operazione propedeutica al Monti- bis. Il risultato, nonostante l’innalzamento al Senato con i voti di Pdl Lega e Udc della soglia per il premio di maggioranza, è ancora incerto e forse interverrà il governo. Così, celebrando al Quirinale la giornata dello spettacolo e consegnando i premi De Sica, il capo dello Stato trova il modo di ricordare a tutti qual è il suo ruolo: «Uno dei compiti del presidente della Repubblica e individuare, rappresentare e porre all’attenzione le esigenze che rispondono all’interesse generale ». Come un decreto anti-Porcellum?