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 2012  novembre 06 Martedì calendario

Ingroia senza pudore: «Sono di sinistra» E apre alla candidatura - Ha le valigie pronte per il Guatemala

Ingroia senza pudore: «Sono di sinistra» E apre alla candidatura - Ha le valigie pronte per il Guatemala. Eppure Anto­nio Ingroia, fondatore di Magistratura Turistica, non è mai stato così dentro le cose italiane. Firma gli ultimi atti, rilascia inter­viste, «s’indigna e s’impegna». Fa perfino outing sulle sue preferen­ze politiche. Intervistato dal Cor­riere della Sera , il procuratore ag­giunto di Palermo lo dice chiara­mente: «Io mi considero parte di quel mondo (la sinistra, ndr ) dal quale mi sento un po’ tradito per la storia che la sinistra ha avuto, da Pio La Torre a Enrico Berlin­guer ».Notate l’uso del tempo pre­sente. Ingroia, insomma, è anco­ra di sinistra. Semmai, è la sinistra che si è spostata, prendendo a cri­ticarlo a tutto spiano quando ha sentito profumo di eresia. «Mi vie­ne un sospetto: che queste criti­che, più che dai miei comporta­menti o dai presunti errori derivi­no dal fatto che con l’inchiesta sul­la trattativa ( Stato-mafia, ndr ) sia­mo andati fuori linea. Se le indagi­ni seguono una certa direzione e resti vicino ai desiderata di una certa parte politica allora è tutto a posto; se invece deragli dalla li­nea, pretesa o presunta che sia, al­lora vieni attaccato». Insomma, finché l’attacco è a Berlusconi la si­nistra applaude, quando si tocca Napolitano la sinistra esce dalla sala fischiando. Sai che novità. Ricapitoliamo: Ingroia è di sini­stra, ma essendo un magistrato a cui interessa solo «l’accertamen­to dei fatti, in qualunque direzio­ne portino », fa ciao ciao al Pd- che gli faceva le fusa tempo fa - e striz­za l’occhio ai grillini. Non è un se­greto l’ipotesi che il magistrato si­ci­liano possa diventare il candida­to premier del non più fantapoliti­co Partito della Magistratura, composto dall’eterogeneo ras­semblement di grillini, dipietristi, travaglini, partito dei sindaci, va­rie e pure eventuali. Qualcuno scherzando ipotizza che i bagagli che seguiranno Ingroia in Centro­america saranno piuttosto legge­ri, e che il biglietto di ritorno sia già stato prenotato. Obiettivo, essere in Italia quando la campagna elet­torale entrerà nel vivo, ammesso che ora sia nel morto. Lui, il procuratore aggiunto di Palermo in procinto di diventare capo dell’unità di investigazione e analisi criminale dell’Onu (la cui attività non deve essere poi co­sì urgente, se è vero che l’arrivo del magistrato siciliano in Guate­mala è stato più volte rinviato), non ammette ma lascia la porta aperta. A Giovanni Bianconi, che gli domanda se vale ancora il «mai dire mai» al suo ingresso in politi­ca (ma sarebbe meglio dire: in­gresso nell’antipolitica), rispon­de così: «Quello vale per tutti, com­presi i magistrati in partenza per il Guatemala». Anche se definisce gli scenari che lo vogliono candi­dato premier «fantasie giornalisti­che che al momento non hanno nulla di concreto».Non serve il de­coder per capire che quell’ «al mo­mento », vista la fluidità dell’inte­ro sistema politico italiano, vale quasi come un’ammissione. An­che perché ieri le agenzie dettava­no un’altra esternazione: «Il non essere più in determinate indagi­ni incandescenti mi libera di più le mani per potere intervenire più apertamente su certe cose. E lo fa­rò con un blog e una rubrica sul Fatto quotidiano che si intitolerà “Diario dal Guatemala”». Dacci oggi il nostro Ingroia quotidiano. Naturalmente Ingroia in politi­ca preoccupa e sconcerta molti. Daniela Santanché (Pdl) defini­sce la possibile discesa in campo del magistrato «un peccato per l’Italia». «Elezioni più vicine, ma­gistrati ex o in servizio ai nastri di partenza. Il partito della giustizia non fa primarie, ma non nascon­de le mosse future», è l’analisi di Antonio Leone, vicepresidente del Pdl alla Camera. Apocalittico Riccardo Nencini del Psi:«Un’alle­anza Grillo-Di Pietro con Ingroia premier alle prossime elezioni? Consiglio ai miei figli, ne ho due maggiorenni, di cambiare cittadi­nanza, e io li seguirei subito do­po ». Magari non in Guatemala.