Costanza Rizzacasa D’Orsogna, Panorama 8/11/2012, 8 novembre 2012
A CHE GIOCO GIOCAVAMO - VITTORIO FELTRI
69 anni, bergamasco, è stato direttore dell’«Europeo», dell’«Indipendente», del «Giornale», del «Borghese» e di «Libero», di cui è stato fondatore nel 2000.
«Il triciclo è l’unico giocattolo che ho veramente amato. Allora a Bergamo i bambini non ricevevano i regali per Natale, ma per Santa Lucia. Quando lo vidi, quell’anno, ebbi un attacco di felicità: mi sembrò di avere conquistato l’autonomia. Era di legno leggero, giallo e rosso. Una contraddizione per un atalantino come me, ma che importava… Me lo portavo nel cortile pavimentato del palazzo, che allora mi sembrava un’immensa distesa d’asfalto, e facevo le scorribande come fossi su una rombante motocicletta. E il mio triciclo era anche oggetto di furiose liti familiari, perché la sera, quando rincasavo, volevo portarmelo a letto. Dai 3 ai 5 anni fu il mio migliore amico. Lo tenevo bene e non l’ho mai guastato. Poi, come succede spesso, crescendo lo disconobbi, perché volevo sentirmi grande».