Valentina Giannella, ItaliaOggi 08/11/2012, 8 novembre 2012
FERRARELLE RICOMINCIA DAL CINEMA
[Gassman racconta l’Italia in cucina in una campagna da 13 mln] –
Ferrarelle ricomincia dalla cucina di un ristorante con i suoi spot e si prepara a investire 13 milioni di euro in pubblicità, nei prossimi 14 mesi. Il tutto con una nuova comunicazione, un nuovo testimonial, una squadra commerciale rinnovata con l’arrivo del nuovo direttore Nunzio Savasta e lo sguardo proteso verso l’estero dove bere italiano significa anche acque minerali di qualità, con milioni di consumatori in cerca di alternative alla classica bottiglia griffata San Pellegrino.
«Bevi, digerisci e gusta» è il nuovo claim (sempre accompagnato dall’immortale «Liscia, gassata o Ferrarelle») della campagna che sarà on air dal prossimo 11 novembre sulle principali reti televisive generaliste, digitali e satellitari incluse, in attesa di trasformarsi nel 2013 in una campagna integrata su tutti i mezzi, stampa inclusa (quotidiani e periodici).
L’investimento è importante: 3 milioni di euro solo fino a dicembre (un mese e mezzo di pianificazione) e il 2013 in linea con gli anni passati, intorno ai 10 milioni. A firmare la campagna non un’agenzia pubblicitaria ma un regista italiano, Leone Pompucci. Vincitore del David di Donatello con il suo film d’esordio Mille bolle blu nel 1993 e già autore di decine di spot per i principali marchi italiani, Pompucci ha messo in scena insieme alla sceneggiatrice Giovanna Mori una serie di micro episodi che andranno on air nel corso dei prossimi mesi «raccontando uno alla volta diversi personaggi che gravitano intorno alla cucina di questo ristorante in cui lavora Mario, il capo cameriere interpretato da Alessandro Gassman».
Raccontare storie attraverso piccoli corti cinematografici, una tendenza che si sta facendo strada nella comunicazione italiana, è stata la scelta dell’azienda «per sottolineare l’unicità del marchio e della nostra acqua, una vera e propria eccellenza del Made in Italy», ha sottolineato Michele Pontecorvo, responsabile della comunicazione Ferrarelle.
Con 170 milioni di euro di fatturato, Ferrarelle punta sull’Italia dal punto di vista della comunicazione, ma non solo. «L’export rappresenta solo il 10% del nostro valore», continua Pontecorvo, «ma è una fetta importante per mantenere alto il nostro posizionamento. Nei mercati stranieri l’acqua italiana non rappresenta una commodity, non è scontata come sulle nostre tavole. Rappresenta invece un momento alto di consumo, con prezzi adeguati. In Cina, per esempio, siamo stati l’acqua ufficiale della delegazione italiana alla scorsa Expo di Shanghai. Siamo presenti solo con la bottiglia in vetro nella ristorazione di qualità e nelle sezioni food dei centri commerciali più prestigiosi». Sulle orme di San Pellegrino, l’acqua italiana più conosciuta al mondo, Ferrarelle si sta avvicinando sempre di più anche al mondo del cinema.
Intanto, sul suolo nazionale, prosegue l’iniziativa in partnership con il Fai (Fondo ambiente italiano) di valorizzazione e tutela del Parco delle sorgenti di Riardo, in provincia di Caserta, da dove proviene l’acqua effervescente naturale. Un’operazione, spiega Pontecorvo, «non a scopo di lucro bensì di tutela di una realtà vitale per l’aziende e per il territorio. All’interno della Masseria, però, produciamo miele, olio extra vergine di oliva e pasta biologica a marchio Ferrarelle. Prodotti che poi distribuiamo solo nelle delicatessen e nei punti vendita di un certo livello».