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 2012  novembre 04 Domenica calendario

CARFAGNA, REPORTER DI AVELLINO TV

Mara Carfagna da grande vuole fare la giornalista. Può sembrare strano ma, tra agosto 2010 e agosto 2012, nei due anni più intensi e vorticosi della sua vita pubblica e privata, ha trovato il tempo di scrivere ben 70 articoli trasmessi dall’emittente locale di Avellino “Primativvù”. Tra un gossip sulla fine della sua storia d’amore con Italo Bocchino, da lei sempre smentita ma resa pubblica da Dagospia e poi da interviste e comunicati stampa della coppia in via di definitiva separazione, mentre lei altera e silente saliva all’altare con il costruttore Mezzaroma e la crisi politica già logorava il Pdl, Mara scriveva i suoi articoli su “temi culturali” parlando di affreschi, chiese, personaggi dell’amata terra natale.
IN REALTÀ È NATA e cresciuta a Salerno, Avellino non appartiene neppure alla sua circoscrizione elettorale e questo se possibile accresce la curiosità. Settanta articoli sono un numero considerevole, ma indispensabile per chiedere l’iscrizione all’Albo pubblicisti dell’Ordine dei giornalisti della Campania, insieme a una fattura da 500 euro, 7 euro ad articolo, il minimo consentito. Ma non è il denaro che conta quanto il fascino di quel tesserino che, per qualche inconfessabile motivo di odio amore, molti politici agognano. Umilmente Mara ha scelto il percorso contrario: da ministra a pubblicista. Ma purtroppo la domanda non è stata accolta. Pochi giorni fa l’Ordine della Campania, dopo aver accertato che dietro la firma di Maria Rosaria Carfagna c’era l’onorevole che da anni risiede a Roma, con fulminea rapidità si è liberato della patata bollente dichiarando che la pratica non era di sua competenza. Mara doveva rivolgersi all’Ordine del Lazio. “Non siamo neppure entrati nel merito”, assicura il presidente Ottavio Lucarelli. Qualcuno in realtà ha visto i filmati, la voce narrante è di un uomo, di lei c’è soltanto la firma.
Spiega Franco Gensale, direttore di Primativvù: “Niente di male, è donna colta, piena di interessi, ma vive a Roma, ci inviava il testo scritto, al resto pensavamo noi. Pazienza, sarà per un altra volta. L’ex showgirl, valletta, conduttrice e poi ministro, è sempre apparsa disciplinata ogni cosa facesse, anche quando seminuda posava per i calendari di Max che hanno fatto il giro del mondo. Forse per prima ha intuito che la sua carriera politica volge al tramonto e serve pensare a un piano B? Al telefono risponde piccata: “Voi avete una fantasia sfrenata, spero ci sia ancora la libertà di fare altro”. Di sicuro ha iniziato il nuovo mestiere in un momento difficile. In questi due anni le fastose nozze con Mezzaroma sono naufragate prima ancora di aprire i regali. Nozze riparatorie della sua fama di “sfascia-famiglie” che, prima di Giulia Buontempo (moglie di Bocchino), le aveva rivolto Veronica Lario dopo l’infelice frase di Berlusconi ai Telegatti (“Se non fossi già sposato la sposerei”) e tutto quel che ne è seguito e non vale la pena di rivangare.
Mara, troppo presa dalla crisi politica che a novembre - con l’avvento di Monti - l’ha estromessa dal ruolo di “ministra più bella del mondo”, preferiva scrivere articoli per “Primativvù”, la sconosciuta emittente di Avellino. Un esordio, come sempre, in sordina.
Intanto, nella sua prima intervista sull’Huff.Post, prende distanza dalle Amazzoni. “A Gheddafi non hanno portato fortuna”. E mette pure un bel po’ di spazio tra sé e la Santanchè: “Non si è accorta che rottamare il Pdl vuol dire rottamare Berlusconi”. Disciplinata, come sempre, Mara la giornalista intanto guarda avanti.