Elena Dusi, la Repubblica 07/11/2012, 7 novembre 2012
MERCOLEDÌ
Di fronte al riscaldamento climatico gli animali si ritrovano disorientati un po’ come Alice nel paese delle meraviglie. Non bastano gli sfasamenti nelle migrazioni di uccelli e farfalle, o i tentativi di cercare il fresco slittando il proprio habitat verso i poli. Il caldo - si è notato agisce anche come una delle pozioni di Alice: facendo rimpicciolire il corpo. Per ogni grado di temperatura in più i pesci perdono il 5 per cento della loro taglia e gli animali terrestri lo 0,5 per cento. I ricercatori delle università di Londra Queen Mary e di Liverpool si sono chinati con strumenti di misurazione e infinita pazienza su 169 specie di terra, di mare e di acqua dolce. E si sono rialzati piuttosto perplessi su quanto osservato. La spiegazione più plausibile è che il caldo faccia aumentare il consumo di ossigeno. Le riserve di questo elemento sono più limitate in acqua. Per questo la sofferenza è maggiore nei pesci rispetto alle specie di terra. «E non dimentichiamo - scrivono gli autori su Pnas - che di proteine di origine marina si nutrono tre miliardi di uomini ». È ora che anche pescatori e titolari di acquacolture inizino a preoccuparsi dell’emergenza clima.