Riccardo Barenghi, La Stampa 07/11/2012, 7 novembre 2012
IL MESSAGGIO AGLI ELETTORI PRIMA DEL GRANDE SALTO “LA NOSTRA È VERA POLITICA”
[Il comico pubblica sul blog le regole per il voto] –
Non è indirizzato ai suoi militanti o eletti di ieri e di domani, il decalogo di Beppe Grillo diffuso ieri. O meglio lo è solo formalmente perché in realtà il messaggio del nuovo leader della nostra politica (politica, non antipolitica) è diretto a tutti quegli elettori che potrebbero diventare suoi elettori.
Si tratta di direttive (antipatico il tono e a volte anche il contenuto, come quando se la prende direttamente con i giornalisti televisivi) che tuttavia dovrebbero piacere alla cosiddetta gente. Sono punti p ro grammatici di cui da mesi si sente parlare nei bar o sugli autobus, e con qualche ragione. Se l’italiano medio non ne può più del sistema dei partiti, altrimenti detto Casta, Grillo gli comunica che lui non farà alleanze con nessun partito, neanche con quello di Di Pietro. Se pensate che i politici guadagnino troppo, Grillo vi rassicura: i nostri eletti non prenderanno più di 5000 euro (lordi) e restituiranno il resto allo Stato, cioè a voi. Se poi non vi piacciono quei politici che si dimettono da un incarico a cui li avete eletti per concorrere ad altre cariche magari più prestigiose, state tranquilli perché non potranno farlo.E se considerate l’euro una sciagura, Grillo annuncia che promuoverà un referendum per uscire dalla moneta unica perché una scelta del genere «devono deciderla gli italiani e non un gruppo di oligarchi o Beppe Grillo». Se ritenete che la Casta si autoriproduca, Grillo vi rassicura: i suoi eletti non potranno svolgere più di due mandati, anche se interrotti. Se siete scandalizzati per i rimborsi elettorali che entrano nelle casse dei partiti, l’ex comico genovese annuncia che il suo movimento non ha mai preso né prenderà soldi pubblici.
E ancora: se ci sono i «dummies» (il decalogo è diretto proprio a loro, cioè i falsi, i fantocci, i prestanome, gli scimuniti, i tonti...) che accusano il Movimento Cinque stelle di non avere un programma, basta cliccare sul link del blog ed eccolo lì, il programma. Se poi siete contrari al nucleare, favorevoli all’acqua pubblica e non volete la Tav, Grillo sarà al vostro fianco.
Antipatico, dicevamo all’inizio, il punto T come televisione, dove Grillo vieta ai suoi eletti di partecipare «a talk show condotti da giornalisti graditi o nominati dai partiti». Antipatico non solo per le accuse ai colleghi, quanto per un divieto che è palesemente anticostituzionale. Tuttavia anche qui non è affatto detto che una mossa del genere non sia gradita all’elettore medio, il quale purtroppo ormai non distingue più tra politici se li vede in un talk show e li mette tutti dentro la famigerata Casta.
Ecce Grillo dunque, che dimostra di essere tutt’altro che antipolitico. Ma, al contrario, uno che si prepara al grande salto nella politica nazionale, facendo di tutto per distinguersi dai suoi futuri colleghi, Ma contemporaneamente facendo sapere che in qualsiasi assemblea elettiva, i suoi voteranno le proposte che aderiscono al programma anche se presentate dai partiti. In poche parole: siamo diversi ma facciamo politica.