Annalisa Cuzzocrea, la Repubblica 06/11/2012, 6 novembre 2012
SENZA BEPPE SEI POLVERE, VATTENE A CASA" SUL WEB I MILITANTI ASSEDIANO FEDERICA LA RIBELLE
[Anche richieste di dimissioni contro la consigliera di Bologna. Ma si fa largo il fronte del no: così ci autodistruggiamo] –
La difendono in pochi, Federica Salsi, quando - subito dopo il suo discorso - in Rete si scatena il pandemonio. Gli amici del profilo Facebook, alcuni militanti stanchi delle scomuniche, qualche compagno di battaglia che si ferma a ragionare. Per il resto, quello che parte su siti e social network è un processo senza appello. Dove la consigliera comunale di Bologna viene descritta come «una schiava volontaria del sistema tutta bagnata che si deve levare dai coglioni». Non sono solo i circoli on line di Bologna, o meglio, due militanti a loro nome, che ne chiedono le dimissioni. È il web, attraverso Twitter, Facebook, il blog del leader. «Senza Grillo eri, sei e sarai polvere - scrive Stefano M. da Roma - non hai capito nulla della fatica trentennale di Beppe, fattelo tu a nuoto lo stretto di Messina». Si allinea Andrea Forgione64, da Avellino: «Caro Beppe non mandare in televisione queste capre del movimento, fanno brutta figura. Per non parlare di chi ci va tutta bagnata... altro che punto G, state a casa tanto non vi candidiamo, fatevi pagare bene da Bersani». Perché è questa, la tesi che viene fuori tra le righe. O meglio, tra gli insulti. Che Federica - come Giovanni Favia, il consigliere regionale emiliano già entrato in rotta di collisione con Grillo e Casaleggio - sia in cerca di una candidatura purché sia, perché è già al secondo mandato, e nel MoVimento non si può ricandidare. Scrive Gabriele Tinelli: «La democrazia impone di fare quello che la maggioranza vuole, e la maggioranza vuole che la Salsi si dimetta per aver tradito i principi del M5S». Donato Tobi: «Scientology tende a non farti più uscire dal suo cerchio, mentre dal M5S si può uscire velocemente, anche con una bella scarpata in kulo!». Non ci sono solo uomini. Dopo la solidarietà delle militanti piemontesi, arrivata domenica, Grillo incassa quella di Mary dg che sul blog scrive addirittura una poesia dal titolo Federica la rosa della sera, e conclude: «Non si azzardi a parlare a nome della base, lei non mi rappresenta né come attivista né come donna né come cittadina». O quella di Silvia: «Questo vittimismo femminile a tutti i costi non lo sopporto. Sapeva le regole, le ha infrante, punto». E poi «venduta», «leaderina», «cavalla vanesia». Non manca nulla. Qualcuno la paragona a Belèn, «per gli orecchini». Chi è vicino alle sue posizioni, in Emilia Romagna, spiega che questa è solo la Rete. Che lei sul territorio ha molto consenso. Che nessuna assemblea voterà mai la sua espulsione. E che però, il web nelle mani di Grillo diventa «un´arma, un esercito, una tifoseria». Pesante da sopportare. Chi la difende, soprattutto su Facebook, spiega che sulla tv non c´è nessuna regola scritta. Qualcuno le scrive: «Forza Federica, rappresenti la parte migliore del movimento». E i dissidenti appaiono anche sul blog: «Non ne posso più di questa gogna blogghistica di Beppe», scrive Lorenzo Berardi. Oppure Fabio: «Certi commenti alla Borghezio mi mettono mille dubbi sul MoVimento». E Michel Franzoso, da Piacenza: «Di questo passo si distrugge quello che si è costruito. Beppe sgrida i cattivi di turno e tutti a obbedire? Siamo in tv tutte le volte che i tg passano un servizio dove Grillo sbraita come un indemoniato. È quel che la gente off line vede il più delle volte, un comico con manie di grandezza che strilla e accusa il mondo».