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 2012  novembre 06 Martedì calendario

IL MORBO DEL PALLONE, MISTERO INFINITO

Calcio e Sla (Sclerosi laterale amiotrofi­ca) o Morbo di Gehrig, una tragica re­lazione e un mistero irrisolto. Il mon­do del pallone è venuto a conoscenza di que­sto tandem maligno con la vicenda di Gian­luca Signorini e la sua fine prematura (aveva 42 anni) a causa della Sla avvenuta esatta­mente dieci anni fa: era il 6 novembre del 2002. È con Signorini che ha preso il via anche la nostra inchiesta sulle “morti bianche” del cal­cio e un filone di questa converge su quello che provocatoria­mente abbiamo chiamato il “Morbo del pal­lone”.
In Italia ci sono circa 6mila mala­ti di Sla, ma l’in­cidenza del Mor­bo nel mondo del calcio italia­no è quasi 8 vol­te superiore (ol­tre 55 morti in una popolazione di 24mila cal­ciatori censiti dal 1971 al 2001). Ma il mondo del calcio e parte della scienza ufficiale con­tinua a negare la relazione. Eppure solo nel Como si sono registrati ben 5 casi di Sla. Il “mi­stero dei ragazzi del Lago”, titolammo per ri­cordare vittime note e meno note della for­mazione lariana. A cominciare dal 38enne i­talo- brasiliano Albano Canazza, morto di Sla nel 2000 e che giocò in quel Como dei primi anni ’80 insieme al “rosso” Adriano Lombar­di, un capitano come Signorini e come lui stroncato dal “Morbo del pallone” a 62 anni, nel 2007.
Più o meno nello stesso periodo è venuto al­lo scoperto Stefano Borgonovo, che è diven­tato il simbolo della “resistenza” alla Sla tra i calciatori. Una resistenza strenua alla malat­tia che Piergiorgio Corno, giocatore nel Como degli anni ’60, porta avanti da quasi vent’an­ni, accudito dall’affetto dei tre figli e dei cin­que nipoti «che l’hanno sempre visto sul let­to da malato di Sla», dice sua moglie Maria­grazia con la quale vive nella casa di via Gigi Meroni. E la mitica “farfalla granata” volata via in fretta 35 anni fa, aveva un fratello Celesti­no, che giocò nel Como e se ne è andato, pu­re lui a causa della Sla. Una morte poco nota quella del fratello non famoso di Meroni. Co­sì, come ancora tanti sono i casi di giocatori affetti dal Gehrig che non avendo avuto la for­tuna e l’onore di calcare i campi della Serie A (come l’ex viola Giancarlo Galdiolo, ultimo ca­so rilevato), non finiscono quasi mai sulle pa­gine dei giornali. In questi dieci anni, con spirito solidale ancor prima che di servizio, abbiamo ripercorso le storie di questi calciatori “speciali” che ci han­no lasciato per colpa del Morbo, come Fabri­zio Di Pietropaolo (morto anche lui nel 2002), e Lauro Minghelli. E abbiamo puntualmente cercato di dare “voce” (alcuni di loro parlano solo con il sintetizzatore) a piccoli eroi esem­plari del pallone, come Luca Pulino, Mauri­zio Vasino, Stefano Turchi, Agatino Russo e Sergio Isabella (vedi sotto) che continuano con lo stesso coraggio di Signorini la loro lot­ta quotidiana alla malattia e non hanno nes­suna intenzione di arrendersi alla Sla.