Michele Di Branco, il Messaggero.it 6/11/2012, 6 novembre 2012
ROMA - Un manager alla guida di un colosso della telefonia sintetizza la questione: «E’ come passare da una bicicletta ad una moto»
ROMA - Un manager alla guida di un colosso della telefonia sintetizza la questione: «E’ come passare da una bicicletta ad una moto». Benvenuti in Lte (Long term evolution), il futuro della banda larga mobile. Il sistema di nuova generazione capace di rendere un fulmine la navigazione in Internet. Per una volta, l’Italia ha fiutato il vento prima di molti altri Paesi europei ancora indietro rispetto agli Usa, la Corea del Sud e il Giappone dove stanno investendo miliardi di dollari. In Italia lo standard Lte si sta diffondendo in maniera robusta proprio in questi giorni. Opererà su quattro diverse bande di frequenza i cui blocchi sono stati assegnati nel settembre dello scorso anno, tramite asta, a Telecom Italia, Vodafone, Wind e 3 Italia. Sul piatto, le compagnie hanno gettato circa 3 miliardi di euro. Una cifra superiore alle previsioni del governo che si aspettava una corsa molta più tiepida. Gli operatori di casa nostra, dunque, sembrano credere all’esigenza di sviluppare le proprie reti grazie alle frequenze televisive a 800 Mhz, per portare a tutti gli italiani la banda larga mobile di buona qualità. Il vantaggio è duplice: ridurre le zone di digital divide (soprattutto nei comuni più piccoli tagliati fuori dalla rete) e alleviare la saturazione dello spettro, che penalizza la qualità del servizio. Proprio la questione delle frequenze ancora utilizzate per altri scopi e dei probabili problemi di interferenze che potrebbero sorgere, soprattutto in città, possono costituire un problema in questa prima fase. La frequenza 800 Mhz, ad esempio, la più efficiente su mercato, è infatti usata per la trasmissione del segnale Tv e si prevedono problemi (canali TV oscurati o disturbati) dovuti al sovrapporsi del segnale radio nei luoghi in cui le antenne saranno troppo vicine. Per risolvere la questione, dovranno essere adottati filtri che saranno a carico degli operatori telefonici, e quindi, a cascata, degli utenti. Infatti tutti e quattro gli operatori vincitori dell’asta si stanno dotando delle infrastrutture necessarie per disinnescare l’inconveniente. Per adesso, le città dove la rete Lte è parzialmente disponibile sono Torino, Roma, Milano, Napoli e Ivrea. Mentre 3 Italia punterà nei prossimi mesi a irrobustire la rete in circa 40 piccoli comuni. Una scelta strategica coerente con le richieste di Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) che pretende una copertura ampia e diffusa non solo nelle zone più redditizie (le grandi città), ma anche nei centri fino a 3.500 abitanti. La road map delle aziende procede rapida. Già a febbraio Tim aveva annunciato l’avvio della sperimentazione in Italia aperta al pubblico partendo da Torino, Vodafone ha fatto altrettanto avviando l’allestimento di alcune antenne nei principali stadi italiani, iniziando anche in questo caso con un progetto pilota da Torino. E Wind ha terminato da tempo i test nell’area di Roma e progetta di coprire presto le principali città italiane. In ogni caso, entro il 2013 gli operatori saranno in piena attività. L’obiettivo dell’Lte è promuovere l’uso della banda larga in mobilità, sfruttando l’esperienza e gli investimenti effettuati per le reti 3G e anticipando i tempi rispetto alla disponibilità degli standard di quarta generazione 4G il cui obiettivo è quello di raggiungere velocità di connessione wireless anche superiori a 1 Gb/s. La velocità della connessione, comunque, dipenderà da molte variabili: dal dispositivo, dal luogo in cui ci si trova, dal momento in cui ci si collega e dall’affidabilità del proprio gestore telefonico. A seconda di queste variabili si possono comunque scaricare dati con velocità tra le tre e le venti volte superiori rispetto al 3G. Lte, assicurano gli esperti, è il sistema più veloce di tutti, e garantisce fino a 100 megabit per secondo. Intanto, un po’ lentamente, gli smartphone che supportano la connessione Lte cominciano a sbarcare nei negozi italiani. Ha già fatto la sua comparsa il nuovo iPhone con il supporto a questo standard, mentre Asus ha annunciato il Transformer Pad TF300TL, il primo tablet Lte presente nel Paese. Il governo benedice la svolta. Proprio ieri, presenziando ad Acuto (Frosinone), al lancio dei progetti di 3 Italia, Corrado Passera ha parlato dell’impegno dell’esecutivo per superare il cosiddetto digital divide. «Le tecnologie – ha detto il ministro delle Infrastrutture – devono arrivare a tutti in condizione di accessibilità per tutti».